Come tutte le notizie non buone, anche l’ipotizzata chiusura della filiale MPS di Vivo d’Orcia ci ha messo pochi giorni a trovare conferma, scatenando il comprensibile disappunto della popolazione, raccolto in prima battuta dalla consigliera comunale della lista civica d’opposizione, Cinzia Rustici che, attraverso una proposta di mozione, chiedeva all’Amministrazione Comunale di attivarsi.
Il sindaco, Claudio Galletti, ha tempestivamente raccolto la sollecitazione, convocando per il 20 Novembre scorso alle 9 (domenica mattina) un consiglio comunale straordinario, aperto alla popolazione, ospitato nella sede della Pro Loco di Vivo d’Orcia, al quale la popolazione è intervenuta in massa esprimendo disappunto e forte malumore. La chiusura della banca, dopo quella dell’ufficio postale avvenuta circa tre anni fa, rischia di “tagliare le gambe” alla popolazione, in larga parte anziana, alle attività produttive che con grande fatica continuano a rimanere aperte, senza dimenticare – come ha detto fra le altre cose il sindaco – che sono in itinere alcuni importanti progetti per l’apertura di altre attività produttive private, a dimostrazione di una certa vivacità in quello che è il paese posto più in alto nel cono amiatino. Nel corso del consiglio straordinario, alla mozione Rustici si è aggiunta quella dei consiglieri di maggioranza Fabio Rossi e Alessandro Barni: l’assise consiliare ne ha fatta una sintesi, approvando all’unanimità un documento in cui si esprime ferma contrarietà, preannunciando ogni azione possibile per ottenere un ripensamento da parte degli organismi direttivi dell’istituto di credito, tanto più che l’elenco delle circa 500 filiali in chiusura ne include solamente quattro nella Toscana meridionale, compresa, appunto, quella di Vivo. Più d’uno dei presenti poi, trovando applausi di consenso, ha paventato il trasferimento in blocco ad altri istituti bancari di tutti i conti correnti attualmente aperti presso la filiale del MPS di Vivo, se e quando essa sarà chiusa. Il Primo cittadino, facendo una sintesi, ha assicurato la massima attenzione e l’impegno suo personale e dell’Amministrazione Comunale per tentare di “evitare questa scelta inaccettabile”. Nei giorni successivi il documento elaborato è stato inviato dal sindaco stesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro per l’Economia (essendo quel Dicastero socio della banca), alla Regione Toscana, ai consiglieri regionali di riferimento, alla Presidenza ed alla Direzione del MPS, nonché ad altre Autorità ed Organismi che possono, a vario titolo, far sentire la loro voce in questa vicenda. E’ stata chiesta la convocazione di appositi incontri, costituendo allo scopo una commissione allargata, includente oltre al sindaco ed ai consiglieri Barni, Rossi e Rustici anche Vito Pollini, presidente della Pro Loco ed altri cittadini. È questo l’ennesimo capitolo di una storia a senso unico o quasi, che vede i piccoli centri sempre più abbandonati al loro destino da istituzioni pubbliche e private (Poste, Banche), che hanno fin qui costituito punti di riferimento, anche di valenza sociale.