Una giornata speciale per ricordare Vittorio Ricci Barbini

Se avessimo voluto usare un neologismo in voga ai nostri giorni, croce di tanti cultori della lingua madre, (personalmente l’ho constatato in uno dei tanti convegni in ha cui ho DSC_0028
partecipato, sull’uso sempre piu’ frequente di inserire inglegicismi nel corretto parlare italiano) avremmo chiamato la giornata del 30 settembre scorso a Piancastagnaio ” Ricci Barbini Day … il giorno della nascita del grande medico e urologo pianese, prematuramente scomparso il 9 aprile 2014, dopo una vita dedicata alla medicina e all’arte, visto che l’ultimo periodo lo ha trascorso proprio nel suo paese, Piancastagnaio, recuperando con un lungo restauro il gioiello di famiglia, ossia lo splendido convento di San Bartolomeo .Una giornata, voluta fortemente dall’attuale sindaco del paese, il prof.Luigi Vagaggini , che ne ha anche voluto condividere per sempre la memoria e il ricordo,titolando il seicentesco teatro locale gia’ teatro Belvedere, proprio con il nome del medico scomparso.Nella Chiesa di San Francesco, parte integrante del bellissimo convento francescano, oggi divenuto una meravigliosa location, gestita da uno dei figli del professore, Marianna, si sono alternati, per un’intera mattina, medici, amici, pazienti, amministratori, tante persone di Piancastagnaio. Naturalmente, al tavolo di presidenza, vi erano i tre figli,del professore, Carlo, brillante avvocato, Elena, dottoressa in urologia come il padre, e Marianna,gia’ citata in apertura di articolo. Di tutti coloro che hanno voluto tracciare un ricordo umano e professionale, e sono stati molti, ci piace ricordare, le parole del sindaco Luigi Vagaggini, di Don Carlo Prezzolini, sacerdote e amico dello scomparso medico, del sindaco di Abbadia San Salvatore, dott. Fabrizio Tondi, legato al dott. Ricci Barbini,non solo da rapporti professionali nell’ospedale di Abbadia, ma anche da una grande amicizia e parentela.E tanti altri colleghi medici, provenienti dagli ospdedali di Saronno, Lecco, San Giovanni Rotondo, il paese di San Pio da Pietrelcina dove Ricci Barbini fu primario de l reparto di urologia per 17 anni. Il racconto di una storia umana e professionale che e’ coincisa con la grande radice familiare di grande amore per il proprio paese e l’Amiata in generale. La grande commemorazione del prof. Vittorino Ricci, ha avuto seguito nel pomeriggio, con la presenza in paese, del critico d’arte e opinionista Vittorio Sgarbi, invitato espressamente dal sindaco Vagaggini. Il prof. Sgarbi, ha fatto un giro del centro storico del paese, visitando monumenti e Chiese, recandosi poi al teatro Comunale, accolto da una grande presenza di cittadini.Prima di entrare, insieme al sindaco, ha solennemente scoperto una lapide di dedica del teatro, al compianto professore . Poi, ha tenuto une brillante e dotta lectio magistralis suoi beni artistici di Piancastagnaio, soffermandosi in particolare, sul Palazzo Bourbon del Monte e il Convento di San Bartolomeo, apprezzandone i lavori di restauro e recupero iniziati dal proprietario, il prof. Ricci Barbini, definito un pezzo di stato vero, che si e’ sostituito allo stato ufficiale, riportando all’antico speldore un tesoro di immenso valore artistico di sua propieta’, donandolo simbolicamente alla comunita’ di Piancastagnaio .Non un moderno mecenate di se stesso, ma esempio di come privatamente si puo’ supplire al recupero di grandi opere d’arte, per lasciare poi, una memoria storica alle future generazioni. Oltre 45 minuti di storia dell’arte locale, che il critico ha condiviso con la gente, animato da una grande cultura,e dalla sua consueta ironia fatta di aneddoti, frasi e citazioni particolari, riferite anche alle grandi questioni dell’ Italia di oggi.   E cosi’, la giornata dedicata al professor Vittorino Ricci Barbini, si e’ trasformata, nella celebrazione di una persona ancora viva e presente, come e ‘ stato sottolineato anche negli interventi della mattinata, ed e’ per questo che e’ prevlsa l’idea, in tutti i presenti, di una celebrazione che ne ricordasse la vita, non la morte, specialmente attraverso le parole delle pietre del suo grande convento, che ha voluto laasciare come antica memoria storica, all generazioni che verranno.DSC_1015

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