Grazie al protocollo di intesa sarà individuato un nuovo spazio per la casa famiglia per persone in carico alla salute mentale, centri diurni e laboratori anche per anziani soli e disabili.
Un protocollo di intesa per dare il via alla realizzazione di un centro residenziale, semiresidenziale e di comunità nell’Amiata grossetana. Lo hanno sottoscritto qualche giorno fa Comune di Santa Fiora, Coeso Società della Salute e Azienda Usl Toscana sud est.
“Con questo accordo – spiega il sindaco di Santa Fiora Federico Balocchi – vogliamo aumentare i servizi per le persone fragili, modernizzando e razionalizzando l’offerta sanitaria e socio sanitaria e migliorando, anche in termini di economicità, l’assistenza”. L’accordo sottoscritto, infatti, ha l’obiettivo di arrivare alla realizzazione di una struttura dove troveranno “casa” centri diurni per persone disabili, in carico alla salute mentale, anziane, laboratori, dove si possano svolgere attività di socializzazione, e soluzioni abitative per persone assistite dai servizi: all’interno della nuova struttura sarà collocata anche la casa famiglia per pazienti in carica alla salute mentale, servizio al momento ospitato nella struttura “La faggia”.
Le prestazioni erogate nel nuovo centro saranno rivolte a tutta la popolazione della zona amiatina, non solo ai residenti nel comune di Santa Fiora.
“Già nel piano integrato di salute del 2010 – dichiara Giacomo Termine, presidente di Coeso Società della Salute – era stata rilevata la carenza di centri diurni e laboratori dove portare avanti attività ricreative, manuali, riabilitative, rivolte a persone disabili, pazienti della salute mentale e a anziani soli. La sottoscrizione di questo accordo, quindi, è un importante passo avanti per migliorare i servizi ai cittadini”.
“Si tratta di un progetto – aggiunge Antonio D’Urso, direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sud est – che permetterà di integrare ancora meglio i servizi sanitari e quelli a carattere sociale, attraverso il lavoro multidisciplinare e multiprofessionale del personale qualificato”.
“Questa struttura – aggiunge Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso Sds – si inserisce nel complesso dei servizi intermedi per la popolazione. L’idea è quella di creare un luogo dove si potranno intessere relazioni”.
Secondo l’accordo, il Comune di Santa Fiora si occuperà di individuare una struttura idonea ed effettuare i lavori necessari per il suo adeguamento, mentre il Coeso avrà il compito di seguire la progettazione. L’Azienda sanitaria, infine, si occuperà della realizzazione dei progetti legati alle attività della casa famiglia, dei centri diurni e dei laboratori.