Piancastagnaio – 29 Ottobre 2017. Se ne andato nel silenzio nella sua casa famiglia, all’alba di ieri mattina, assistito dai suoi volontari, che ormai da mesi lo assistevano proprio per il peggioramento delle sue condizioni di salute. Don Zelio Vagaggini, il prete padre di tutti i pianesi, è morto a Piancastagnaio, all’età di 92 anni, lasciando un velo di tristezza non solo a Piancastagnaio, ma in tutta l’Amiata, dove la sua grande vita sacerdotale si era spesa sopratutto per la causa degli ultimi, dei più poveri, dei diritti di tante persone sopraffatte. Era nato a Piancastagnaio, il 1 novembre 1925. La sua vita era stata presto segnata dalla disgrazia della morte del padre, Francesco, caduto in un pozzo della miniera del Siele, quando lui era ancora un giovanissimo seminarista nel seminario di Pitigliano. Divenuto sacerdote, per 48 anni, fino al 2001, era stato parroco di Piancastagnaio. Nella sua vita aveva partecipato alle lotte dei minatori dell’Amiata, condividendone le istanze di giustizia. Chi non ricorda le sue Messe alla miniera del Siele durante l’occupazione dei minatori negli anni 50 fino alla chiusura delle stesse nel 1976. A don Zelio Vagaggini si deve la realizzazione dei primi corsi per addetti alla pelleteria, condivisi nei locali della Parrocchia, tenuti dal maestro artigiano fiorentino Adone Arnetoli, all’inizio, degli anni sessanta di quello che sarebbe stato il grande futuro lavorativo di Piancastagnaio. Ma è nel dicembre del 1969, sulla spinta rinnovatrice del Concilio Vaticano secondo, che Don Zelio, assieme a tre volontarie del paese, Rita Guerrini (morta nel 2011) Perfetta Giglioni, Patrizia Perini, e più tardi Angelo e Roberto, inizia, tra non poche difficoltà, l’esperienza di accoglienza ”agli ultimi” che si concretizzerà con la realizzazzione della Casa famiglia della Resurrezzione. Don Zelio aveva un’amore particolare per i poveri, gli esclusi, coloro che la società spesso mette al margine. La sua intuizione profetica, aveva anticipato di tanti anni, quella grande proposta di oggi, tanto cara a Papa Francesco, e che parla di una chiesa in uscita, verso le periferie esistenziali, una chiesa che cura le ferite. Don Zelio, ha voluto incarnare fino in fondo questa scelta di vita. E nelle sue ultime disposizioni, ha voluto essere vestito con una semplice tunica bianca, senza stola alcuna. Il bianco della resurrezzione, che amava molto. Gli hanno messo ai piedi le scarpe nuove: ” lui non avrebbe voluto- ci dice una volontaria in lacrime-datele a chi ha bisogno, ci aveva detto, io mi contento di quelle che ho sempre portato” .Questa volta, non gli hanno ubbidito, ma per Don Zelio era il minimo che si potesse fare. ”Un grande Padre per la comunita’ di Piancastagnaio, che ha fatto tanto, e che rimarrà sempre nel cuore di tutti i Pianesi”. Così lo ha ricordato il Sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini. I funerali sono stati celebrati nel giardino della Casa della Resurrezione ieri, alle 15, 30. Presenti le massime autorità cittadine e le associazioni locali. Sono stati presieduti dal Vescovo di Sovana Pitigliano Orbetello assieme al Vescovo emerito di Massa Carrara Eugenio Binini e a numerosi sacerdoti della Diocesi. Toccante la lettura del testamento spirituale che il prete aveva scritto nel 2010, nel corso di un suo ricovero presso l’ospedale di Siena, e che è stato letto al termine del rito da Don Giampietro Guerrini Parroco di Saragiolo. E anche le parole commosse del Sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, che aveva proclamato il lutto cittadino.Don Zelio, riposa adesso nel cimitero di Piancastagnaio, insieme ai suoi familiari.