I conti tornano sempre di meno e così il sindaco di Castiglione d’Orcia, Claudio Galletti, ha scritto una lettera dai toni decisi al Presidente del Consiglio, al quale invia in chiusura solamente “saluti istituzionali”.
Nella premessa ricorda che nel 2007 i trasferimenti statali al Comune che ora lui amministra erano pari a 900 mila euro, scesi a 700 mila nel 2010 con ulteriori riduzioni negli anni a seguire, per giungere ad un taglio ulteriore di 194 mila euro lo scorso anno. “Il 15 Aprile scorso lei – scrive Galletti – ha affermato al TG1 delle 20 che non ci sarebbero stati ulteriori tagli ai Comuni, né nuove tasse”. Ed ha aggiunto: “Io so che gli italiani non ci sono abituati, ma è così”. Dichiarazione smentita nei giorni successivi – prosegue il primo cittadino – infatti solo tre giorni dopo è arrivata la comunicazione di un’ulteriore riduzione del finanziamento statale di altri 130 mila euro.
“Ad oggi il finanziamento dello Stato al Comune di Castiglione d’Orcia, se togliamo quello che lo Stato stesso si trattiene su IMU e Imposta a carico dei proprietari che nel Comune hanno la seconda casa, è ridotto a circa 133 mila euro e rappresenta appena il 3 per cento del bilancio comunale: questo ci ritorna dalla fiscalità generale”.
Galletti osserva come, di fatto, è finito il fondo di solidarietà ed il bilancio del Comune è finanziato praticamente dai cittadini residenti e da quelli che qui hanno la seconda casa (spesso della loro famiglia di origine, ndr). Nel frattempo, però, le imposte statali sono aumentate: basti pensare all’IRPEF ed all’IVA, che portano risorse nelle casse dell’Erario e non sono diminuite, anzi l’IVA è aumentata dal 20 al 22 per cento.
“I tagli che il suo Governo ha effettuato verso questo Comune (e in tutti gli altri, in modo analogo, ndr) in due anni sono stati pari a 300 mila euro, comportandosi come tutti gli altri Governi, di centro-destra, di centro- sinistra, dei Professori (mamma mia, i Professori!) rappresentano quasi il 10 per cento del bilancio comunale”.
Erano queste le poche risorse – lamenta il sindaco Galletti – che servivano per intervenire sui servizi scolastici, sul disagio sociale, per un po’ di assistenza agli anziani ed alle famiglie bisognose, per piccole manutenzioni, un poco di decoro urbano, per sistemare le strade bianche (oltre 100 i chilometri nel comune castiglionese) e quant’altro necessità ad una piccola comunità, dislocata su un territorio assai vasto.
“Certo così è molto comodo – osserva infine il Primo cittadino – si procede con tagli dei trasferimenti statali ai Comuni, obbligandoli a prevedere imposte aggiuntive, oppure ad aumentare le aliquote di quelle esistenti, così come hanno dovuto fare negli ultimi anni, per mantenere i servizi essenziali, con i sindaci ovviamente in prima linea a metterci la faccia”.
La chiusura è “condita” da amaro sarcasmo: “Nella convinzione che la presente non sarà tenuta in considerazione, Le chiedo, se vuole davvero caratterizzare l’azione del suo Governo in maniera diversa da quelli passati, che si torni indietro rispetto a queste decisioni e si restituiscano ai Comuni le risorse tagliate in questi ultimi due anni”