Sabato 16 e domenica 17 novembre a Petricci, la 16ª edizione di Prodotti Poveri per Ricchi Sapori. La organizza l’associazione Il Campanile che da anni ha scommesso su questa grande festa di cui 12 anni fa è stato depositato il marchio ed è fra le iniziative riconosciute come uniche dalla regione Toscana. Prodotti poveri per ricchi sapori gioca il suo marchio sulle specialità locali, i prodotti a chilometro zero e il folklore che hanno fatto sì che Petricci diventasse la prima strada di Terra Madre di Slow food.
Il programma prevede pranzo e cena itineranti nelle vecchie dispense che saranno aperte il sabato dalle 18 e la domenica dalle 12:30. Musica e canti popolari non mancheranno di intrattenere i partecipanti all’evento. Il presidente dell’associazione Giancarlo Rossi e la sua Vicepresidente Veronica Biondi, ce l’hanno messa tutta per accogliere i visitatori nelle antiche dispense di Petricci: si tratta di cinque ambienti allestiti come se i visitatori si trovassero all’aperto: c’è il frantoio, dove sarà possibile degustare l’olio e seguire passo passo la frangitura delle olive. C’è la dispensa dei primi piatti, trasformata dalla fantasia degli organizzatori in un vero e proprio oliveto, in cui saranno offerte le prelibatezze di Petricci preparate dalle mani sapienti delle massaie locali.
Poi si passa nella dispensa dei secondi. In questo ambiente si è voluto riprodurre l’ambiente del bosco con alberi di sorbo, cerro, quercia e con animali tipici di questo habitat. I secondi piatti saranno ancora una volta quelli stuzzicanti e preparati a regola d’arte. E ancora la dispensa dei dolci.
Questo è l’ambiente in cui i cuochi e le cuoche si sbizzarriscono di più, visto che per prepararli, quelli del Campanile hanno fatto una ricerca attenta del patrimonio di ricette tramandate gelosamente di generazione in generazione. Infine la dispensa dei liquori e del vin brulè, tutto rigorosamente preparato in casa coi prodotti della terra di Petricci.
Entrambe le giornate di sabato e domenica saranno allietati dalle musiche e dai canti popolari che costituiscono parte integrante della cultura contadina di questo paese che ha saputo distinguersi nell’offerta turistica anche con iniziative particolari, come la sfida della ruzzola oppure la gara della zucca bachiorra, con cui si preparano anche gustosissimi piatti.