Mancano solo 20 giorni al Natale e certamente, quest’anno, sarà all’insegna della sobrietà, austerity, ma soprattutto, dovrà essere vissuto in serenità e in un clima familiare coeso e positivo; addio o comunque arrivederci a feste, party, cenoni e veglioni. Sacrificio, insomma, è la parola d’ordine che il Governo chiede a tutti gli italiani. Il Natale ai tempi del coronavirus si trascorrerà nel tepore delle mura domestiche, le caldarroste e il vin brûlé che eravamo abituati a degustare nei mercatini e nei villaggi natalizi, potranno solamente essere degustati a casa.
Sarà un Natale molto diverso da come eravamo abituati a trascorrerlo e ora più che mai sarà necessario riacquistare consapevolezza della nostra comune appartenenza. Queste feste si trascorreranno proprio come una volta; un tempo prevaleva la festa religiosa e la messa di mezzanotte riempiva il cuore di tutti. Nelle famiglie c’era un presepe molto semplice, ma significativo e generalmente senza albero di Natale. I regali erano pochi, ma donavano molta felicità, un trenino, una pistola da cowboy, una palla, una bambola, il meccano, insomma, erano regali desiderati e apparivano come un miracolo la mattina accanto al presepe. Il Natale era, quindi, quel momento dell’anno in cui grandi e piccini trovavano armonia e pace, un’opportunità per ritrovare i propri cari. Durante il pranzo di Natale i bambini leggevano la letterina di Natale ai genitori che conteneva la promessa e l’impegno di essere più buoni durante l’anno. Oggi abbiamo perso il gusto e la poesia del Natale, la fede è stata sostituita dai beni di consumo, con l’illusione che si possa comprare tutto, anche la felicità. La speranza è che il Natale ai tempi del coronavirus ci faccia ritrovare questa magia.
Comunque non mancheranno le luminarie e alberi di natale ad allietare le nostre strade e le piazze principali; a Santa Fiora, per esempio, sarà allestito un albero di Natale innovativo, simbolo delle difficoltà e della speranza, l’albero, infatti, è una semplificazione lineare e schematica di un abete, realizzato a mano in legno di castagno. “Non abbiamo voluto tagliare nessun abete dei nostri boschi”, afferma Azzurra Radicchi vice sindaco di Santa Fiora,” abbiamo solo rinunciato a qualcosa che sempre c’era stato nella piazza a Natale sostituendo a un simbolo un altro simbolo”. In tutti gli altri paesi saranno migliorate, rigenerate, ingrandite e sviluppate le luminarie natalizie. A Castel del Piano, afferma il Vice Sindaco Giglioni:” nonostante tutto, oltre che nelle frazioni di Montenero e Montegiovi, le luminarie natalizie, potranno essere apprezzate con addobbi e luci natalizie e la filodiffusione, nel centro del paese con musiche tradizionali del Natale. Oltre alla grande scritta AUGURI, aggiungeremo una nuova sorpresa, alcuni alberi del Piazzone saranno carichi di pioggia luminosa a corredo di un grande arco che ci condurrà alla visita di un Presepe allestito dentro una casetta natalizia e dietro ancora la fontana colorata”. A Castel del Piano mancherà, purtroppo il grandioso Presepe meccanico allestito negli anni passati nel tempio della Madonna delle Grazie e il Presepe vivente, a Santa Fiora la fiaccolata e ad Abbadia la grande festa delle fiaccole ed infine a Piancastagnaio, mancherà favoliamo e il Crastratone, però ci sarà Babbo Natale virtuale che si collegherà con i bambini che lo chiameranno, ci dice l’assessore Bensi Elisabetta.
Comunque, speriamo che il Natale ai tempi del coronavirus possa essere più spirituale e meno consumistico rispetto agli anni precedenti e all’insegna della riscoperta dei valori più importanti. Perché, come afferma Papa Francesco, da questa crisi “si può uscire migliori” e “il cammino della solidarietà è la migliore espressione di amore”.