Si avvicina la fine di Settembre e, con essa, anche la data in cui l’unico distributore di carburanti presente in paese a Castiglione d’Orcia potrebbe chiudere i battenti. L’attuale addetto alle vendite, infatti, dopo aver rinviato più volte la sua decisione finale, ha comunicato già alcuni mesi fa alla società titolare dell’impianto che cesserà il suo servizio, cercando a quanto risulta un lavoro più remunerativo, che gli consenta in buona sostanza di raggiungere un compenso mensile più adeguato. Così dopo diversi anni lascerà le pompe di erogazione poste ancora in Via Senese, dove si trovano in pratica da sempre, e non ci sono notizie circa suoi possibili sostituti in zona.
Qualche tempo fa, sulla pagina facebook “Sei di Castiglione se….” il concittadino Giorgio Scheggi aveva lanciato, insieme all’ allarme per la possibile scomparsa del distributore, anche la proposta di un’autotassazione (20 euro annui pro capite) per garantire l’integrazione al reddito dell’addetto alle vendite. Una “provocazione” per tentare di scongiurare la chiusura e assicurare un servizio che, pur essendo privato ad ogni effetto, di fatto costituisce un servizio “pubblico”, nel senso di necessario ed utilizzato se non da tutti almeno dai molti dotati di mezzi motorizzati, quantomai necessari per gli spostamenti in queste terre di “confine”.
La proposta aveva raccolto non meno di una ventina di adesioni: poche per lo scopo, ma segno che vi è una certa sensibilità ed attenzione sull’argomento; altri avevano proposto una petizione popolare da consegnare al Comune, ma dal Palazzo civico sono partite già da molto tempo telefonate e si sono tenuti incontri con i titolari dell’impianto. Anche nei giorni scorsi il sindaco, Claudio Galletti, ha indirizzato una missiva alla Società privata, chiedendo che sia fatto ogni possibile sforzo per garantire il mantenimento di un servizio così essenziale. Del resto già da molti anni si parla di una possibile diversa collocazione dell’impianto, spostandolo al di fuori del centro abitato, in direzione dell’Amiata oppure verso la consolare Via Cassia.
Aldilà di quanto possano ad oggi prevedere gli strumenti urbanistici, non sembra essere mai stata registrata una reale disponibilità dei titolari a prendere in considerazione questa ipotesi che prevederebbe investimenti ma, sicuramente, potrebbe assicurare un giro di affari più ampio, collegando magari alle pompe altri servizi accessori. Costituisce un esempio in questo senso San Giovanni d’Asso (ora nel comune di Montalcino), dove l’unico distributore presente riesce ad andare avanti anche grazie alla presenza di un piccolo bar, dell’area di sosta per i camper e al lavaggio veicoli.