In corso di esame in commissione la proposta di legge C. 3864 che riguarda la “Disciplina della coltivazione, della raccolta e della prima trasformazione delle piante officinali”. L’onorevole Luca Sani, promotore della proposta, spiega l’importanza di approvare una nuova normativa che sostituisca quella risalente al 1931 in cui si vede l’intera attività di coltivazione, raccolta, lavorazione e vendita in mano solo agli erboristi con licenza: «La scelta di approvare una nuova normativa è conseguente al boom produttivo delle piante officinali registrato negli ultimi anni, tanto che la produzione nazionale soddisfa appena il 30% del fabbisogno del Paese. Il settore, in questo senso, ha ampie potenzialità di crescita per i diversi impieghi cui si prestano le piante officinali, e quindi può rappresentare un efficace strumento di sostegno al reddito delle imprese agricole».
Con la nuova legge, la coltivazione e la prima lavorazione delle piante officinali vengono inquadrate nell’attività agricola, superando l’attuale ostacolo che chiede la qualifica di erborista per adempiere a questi compiti. Questo permette un accesso semplificato alla coltivazione delle suddette, specificamente le piante medicinali, aromatiche e da profumo nonché le alghe, i funghi e i licheni.
Con questo non si vuole in nessun modo penalizzare gli erboristi – specifica l’on. Sani – che si impegna a garantirne il valore professionale: “L’orientamento maturato in commissione Agricoltura, in accordo con la relatrice on. Alessandra Terrosi, è quello di salvaguardare la figura dell’erborista, riconoscendone il valore professionale e scientifico, ritenuto determinante per sviluppo, crescita e sicurezza della componente della filiera legata alla trasformazione e commercializzazione di prodotti finiti in campo farmaceutico, alimentare, cosmetico ed altro ancora».
Questa notizia è molto importante per quanto riguarda il territorio Amiata che ha sempre guardato con grande interesse alla coltivazione di piante officinali, impegnandosi in ricerche e studi sull’argomento. La nuova legge potrebbe arricchire l’Amiata non solo dal punto di vista culturale ma anche da quello economico con iniziative rivolte alla coltivazione e alla prima lavorazione. Per un approfondimento sulle piante officinali amiatine ricordiamo la ricerca di Mambrini e Vicarelli Le piante officinali dell’Amiata e i numerosi studi di A. De Bellis, G. Nanni e G. Bonelli.