I fatti accaduti il 6 gennaio hanno attirato l’attenzione su un problema che da tanto affligge tutto lo sport giovanile e non solo, ovvero il comportamento aggressivo degli spettatori, spesso appunto genitori, che seguono gli eventi sportivi. Per chi non lo sapesse il fatto di cui sopra, ha visto un genitore della squadra under 15 del Basket 2000 Arcidosso, impegnata in una partita a San Vincenzo che, a gara conclusa, ha scagliato un bidone della spazzatura in mezzo al campo. Nella descrizione dei fatti è stato aggiunto l’intervento dei carabinieri che, non solo non sono mai interventuti, ma il cui intervento non è stato nemmeno richiesto.
A dimostrazione che questo episodio non è passato inosservato, le otto società maremmane, con l’ausilio della Delegazione provinciale basket, hanno deciso di giocare le partite in programma per questo finesettimana a porte chiuse. Partecipano a questa iniziativa tutte le formazioni under delle otto società.
Per diffondere quest’iniziativa verranno apposti e diffusi, al di fuori dei palazzatti facenti parte del progetto, dei manifesti recanti i concetti fondamentali di questa iniziativa: rispetto, lealtà, altruismo, sacrificio, entusiasmo.
La presidentessa della società arcidossina Alessandra Marini ci tiene a sottolineare che non esiste lo sport senza tifo, che questo finesettimana a porte chiuse ha lo scopo di testimoniare contrarietà ai gesti aggressivi che con lo sport non hanno niente a che fare.
È in programma anche un progetto su ampia scala che prevede oltre al coinvolgimento di tutte le società cestistiche maremmane anche il Coni, volto a erigere un regolamento etico indirizzato alle società, a tutti coloro che ne fanno parte, anche ai genitori.