Narrastorie, il festival del racconto di strada, l’evento che ha animato la seconda parte dell’agosto di Arcidosso è stato un grande successo. E come haannunciato il sindaco Jacopo Marini dal palco si replicherà anche il prossimo anno. E con arricchimenti e nuove idee. E non poteva essere diversamente. Il cartellone di Narrastorie, infatti, arrivato a suggellare un’estate densa di presenze culturali di grande prestigio, dal festival della taranta, alle serate di Clazz, alle iniziative dedicate ai bambini, ai mercatini artigianali, alle feste popolari arcidossine, alle mostre, alle presentazioni di libri, alla musica delle bande, ha chiuso in bellezza i due mesi turistici arcidossini. Un’offerta culturale e di spettacoli che si è orientata a valorizzare l’esistente con aggiunte e arricchimenti: in questa direzione la grande mostra dedicata agli oggetti di David Lazzaretti e seguaci che grazie a un’operazione capitanata da Simone Cristicchi e dal comune di Arcidosso ha portato al castello aldobrandesco e al centro studi di David lazzaretti migliaia di visitatori; oppure lo spettacolo che per tre giorni Simone Cristicchi ha voluto rappresentare sul Monte Labro, proseguendo la fortunata esperienza di due anni fa e trascinando sul monte che fu del profeta centinaia e centinaia di persone; oppure la musica di Clazz che seguendo il filone inaugurato con Interharmony, lo ha modernizzato con apporti di musica rock più gradita ai giovani e al grande pubblico. La musica è stata uno dei fili unificanti della lunga estate arcidossina ed ha spaziato dalle canzonette del canzoniere arcidossino alla musica bandistica, alla classica, alla leggera, alla popolare. E infine Narrastorie, un contenitore caleidoscopico che ha proposto generi, personaggi, creazioni diverse, ambienti di rappresentazione variegati e sempre di grande suggestione per tutte le fasce di età. Lo chiarisce Simone Cristicchi, il direttore artistico che ha tenuto in mano la bacchetta magica di questa scatola delle meraviglie della cultura arcidossina, il cui succo può essere sintetizzato da un post che una turista ha lasciato sulla bacheca di Cristicchi: “Ho assistito- dice la signora- a spettacoli commoventi, divertenti, emozionanti, coinvolgenti, ho conosciuto artisti e personalità di grande spessore culturale, intellettuale, emotivo, ho vissuto per cinque giorni interi in un paese accogliente, festoso, vivo. Sono profondamente grata a Simone che è l’anima di questa festa ma voglio ringraziare tutti, proprio tutti: gli attori, i preti, i cantanti, i musicisti, i tecnici, il sindaco, le ragazze della pro Loco, gli abitanti di Arcidosso, i ristoratori, i negozianti”. “Il pubblico- commenta Cristicchi- aspettava Narrastorie e mi ha premiato con grande affetto e partecipazione, arrivando ad Arcidosso anche da molto lontano. Abbiamo investito molto sui bambini e Soffiasogni ha fatto un grande lavoro. Ogni volta c’erano anche 80 bambini ai laboratori che parlavano di arte, creatività, architettura, sogni. D’altra parte sulle nuove generazioni dobbiamo investire e il prossimo anno ho già in animo di cercare di coinvolgere ancor di più di quest’anno, fasce d’età dai 20 ai 30 anni. Questa sarà la vera sfida del prossimo anno. Ma questo coinvolgimento di una difficile fascia di pubblico implica un lavoro culturale che dovrebbe riguardare tutta Italia. Con Narrastorie si può cominciare a farlo, perché il festival ha la caratteristica di essere un libro con tanti racconti dove si incrociano le passioni e le emozioni di tutte le generazioni e sono convinto che proprio sul segmento giovani giovanissimi occorra investire. Gli artisti di quest’anno, ognuno col suo talento, a cachet bassissimi e per spirito di comunità, chiudendo un occhio sull’economia, hanno dato tutto e si sono spesi completamente”. Il direttore artistico è, dunque, soddisfatto: “E’ stato- dice- un piccolo miracolo, con spettacoli sempre da tutto esaurito e tanta passione di fronte a un “menu” di altissima qualità e per la cui scelta mi sono affidato prima di tutto al mio istinto. Spero di aver fatto passare l’idea che il teatro, il racconto, la musica, il gioco dal vivo sono momenti veri e non virtuali. Il teatro come vita vissuta insieme al pubblico. Per attrarre i giovani di oggi, bisogna ripartire da qui”. E infine, l’ultimo elemento fondamentale che ha suggellato il successo di Cristicchi è stato inserire nel libro di Narrastorie anche le tradizioni popolari e religiose di Arcidosso che nell’ultima settimana di agosto celebra le sue feste patronali: “Un crocevia di culture e tradizioni- chiude Cristicchi- locali e sovralocali che ha caratterizzato queste due edizioni di Narrastorie e che ha decretato il suo successo che non ci sarebbe stato senza la sensibilità del sindaco di Arcidosso Jacopo Marini e il supporto indispensabile del suo staff: consiglieri, assessori, pro Loco”.