Lutto per noi dell’Amiata. Il maestro Andrea Camilleri è morto oggi 17 luglio all’Ospedale Santo Spirito di Roma dove era stato ricoverato alcuni giorni fa. La redazione del Nuovo Corriere dell’Amiata porge le sue più sincere condoglianze alla famiglia di un uomo che per la montagna e Santa Fiora in particolare ha rappresentato uno stimolo culturale e una presenza di alta levatura. Il grande scrittore siciliano aveva da decenni, ormai, intessuto relazioni e rapporti con la montagna incantata, e ne conosceva la storia, i caratteri delle persone, l’identità. Santa Fiora era il suo “luogo del cuore”. E nel volume “Quanto vale un uomo”, per esempio, aveva raccontato la strage della Niccioleta, e aveva reso omaggio all’Amiata citandola nel suo primo romanzo dedicato a Montalbano “la forma dell’Acqua”. Ma soprattutto, Camilleri si è sentito a lungo uno dell’Amiata, frequentando persone e luoghi amiatini, e aprendo la sua casa a tanti che lo volevano incontrare. La montagna è diventata, grazie alle sue iniziative e uscite pubbliche, un centro culturale importante, basti pensare agli incontri estivi per parlare di argomenti contemporanei dal titolo “Notizie dall’Amiata”, titolo volutamente preso a prestito da una delle poesie della raccolta Le occasioni di Eugenio Montale, il quale ha immortalato la montagna amiatina in una sua struggente poesia scritta nel 1939. Grazie a lui sono arrivati in Amiata intellettuali, giornalisti e personalità di spicco della cultura italiana e grazie a lui l’immagine della montagna ha circolato con orgoglio nei luoghi che contano dal punto di vista culturale. La redazione del Nuovo corriere, dunque, auspica e spera che la lezione di Camilleri non vada dispersa e che la valenza del suo messaggio continui a germogliare nel mondo della cultura della montagna.