Le piante grasse sono ornamentali e resistenti e per queste ragioni sono preferite anche nelle nostre zone per decorare giardini e balconi inoltre, in genere, non sono piante locali ma provengono da aree lontane, da continenti che si trovano dall’altra parte del mondo.
L’ Amiata ospita una pianta grassa europea che è conosciuta come L’erba della Madonna : Questa pianta della famiglia delle Crassulaceae appartiene al genere Sedum e il suo nome è il Sedum telephium L.
Oltre che con il nome volgare di erba della Madonna, è conosciuta anche con quello di erba di San Giovanni perché è legata a una storia recente con l’Ospedale San Giovanni di Dio a Firenze.
Verso la fine degli anni ’70 un medico chirurgo fiorentino, il professor Sergio Balatri, che operava appunto al pronto soccorso dell’ ospedale San Giovanni di Dio, individuò nella pianta la caratteristica cicatrizzante e molto scalpore fece all’epoca il caso del calzolaio che si ferì gravemente con uno strumento di lavoro il polpastrello della mano e che fu curato in dieci giorni con le foglie di Sedum Telephium applicate ripetutamente. La parte della pianta che si adopera è la foglia che ha un notevole spessore e a cui va tolta la pellicola nella pagina inferiore per applicarla direttamente sulla ferita.
In erboristeria se ne consiglia l’uso come cataplasma per la cura delle emorroidi in abbinamento ad erbe con caratteristiche emollienti come calendula oppure malva.
Con una altezza media ci circa 30 centimetri, ha poche foglie alterne e fusto ricadente, cresce nelle zone umide e ombrose, non teme il freddo ed è possibile trovarla ai margini di terreni incolti o strade sterrate della nostra montagna.