La Diplotaxis tenuifolia (ruchetta selvatica) è citata nel libro edito da Effigi e scritto da P. Miceli, E. Bulgheri e G.Tosi che tratta dei fiori del mare. Questa pianta erbacea appartiene alla famiglia delle crucifere ha radice a fittone e fiori gialli riuniti in racemi terminali, le foglie pennato-lobate sono più o meno inciso-dentate. Dalla lettura del libro veniamo a sapere che il nome del genere deriva “ dalla parola greca diplòos-òè-òon (doppio) e tàkisis-eòs (disposizione, ordine) alludendo alla ordinata disposizione in due file dei semi; il nome specifico deriva dalle parole latine tenuis-e (delicato, fine, tenue) e folium-ii (foglia).”
Della pianta si apprezzano le sue proprietà aromatiche: E buona nelle insalate e in cucina si fa apprezzare sui piatti di carne oppure con i formaggi, per fare frittate o preparare sughi e altro ancora grazie al suo sapore leggermente pungente.
L’Accademia italiana della cucina ha pubblicato un libro che titola “La cucina delle erbe e degli aromi” e fra le ricette della regione Lazio vi è una ricetta per preparare una misticanza di campo con erbe selvatiche che secondo alcuni non dovrebbero mai essere assortite in numero inferiore a venti. Alle erbette di campo si deve aggiungere un preparato ottenuto a parte servendosi di un pestello e composto da olio, aglio, peperoncino, aceto e alici salate; Ridotto in crema si aggiunge il pesto alla misticanza: Sapore unico, genuino, naturale…