La castagna dell’Amiata va in Trentino e si racconta l’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, col presidente Lorenzo Fazzi, sarà presente, infatti, al VII Convegno nazionale sul castagno che si terrà a Pergine Valsugana (TN) dall’11 al 15 giugno. L’associazione partecipa con uno stand e presenterà l’11 giugno la propria attività svolta negli ultimi anni. Fra le tante degustazioni in agenda, anche la Birra Amiata, fiore all’occhiello fra i prodotti amiatini ricavati dalla castagna. Nel corso del convegno, l’associazione presenta le iniziative svolte, i progetti a cui ha partecipato e i finanziamenti ottenuti. L’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata è una delle associazioni più attive a livello nazionale nel comparto castanicolo, con numerosissimi progetti realizzati e messi in campo. Proprio per questo impegno, soprattutto riguardo all’innovazione agricola, siede da diversi anni al Tavolo Nazionale della Frutta a Guscio – Sez. Castagne del Ministero del MIPAAFT. Sicuramente, pioniera nell’utilizzo dei fondi europei, è stata capofila di due importanti progetti integrati di filiera (PIF) regionali: Vacasto (VAlorizzazione della CAStanicoltura TOscana) nella programmazione agricola 2013-2017 e Vacasto plus (VAlorizzazione della CAStanicoltura TOscana +) nella programmazione agricola 2014-2020. Il Pif Vacasto ha avuto un investimento complessivo di € 2.534.987,04 e un contributo a fondo perduto di € 1.425.598,06 di euro. Ci sono stati 90 beneficiari con 94 progetti e sono state attivate 4 misure del PSR. Con Vacasto plus è arrivato un investimento complessivo di € 2.393.565,17, con un contributo a fondo perduto di € 1.266.370,34. Ci sono stati 35 beneficiari con 40 progetti. I due PIF hanno rappresentato un’opportunità rilevante per la filiera castanicola regionale, sia per il consolidamento delle singole imprese, che per un rafforzamento dell’organizzazione e delle relazioni di filiera. Nei due PIF sono stati realizzati anche due progetti d’innovazione: il progetto Biocaspo “Potatura dei castagni e biomasse” assieme all’Università di Firenze e il Cnr Invalsa, con la realizzazione di un macchinario prototipo innovativo per la potatura delle piante di castagno da terra, il progetto Open riccio “Ottenimenti di prodotti evoluti e nuovi cosmetici e ricognizioni interattive per catasto castanicolo ordinario” con l’Università di Siena, il Cnr Invalsa e il Cnr Bimet sulla estrazione di composti dai ricci e dalle foglie di castagno per uso cosmetico e la realizzazione di un catasto castanicolo. Durante il corso degli anni l’Associazione si è fatta promotrice di molti altri progetti sperimentali sulle potature verdi del castagno per la riduzione dei danni da cinipide galligeno, oppure il progetto di un trattorino polifunzionale per effettuare le diverse operazioni colturali nel castagneto. Progetti realizzati negli ultimi cinque anni, ma che comunque danno l’idea dell’enorme lavoro che l’associazione sta facendo per il settore castanicolo regionale e nazionale e per l’area dell’Amiata in particolare, un patrimonio esperienziale che verrà illustrato dal presidente dell’associazione della castagna amiatina Igp Lorenzo Fazzi nei giorni del convegno del Trentino.