Le vittorie della contrada del Poggio arrivano a 11. Giuseppe Zedde detto Gingillo su Resolza porta in sede ai giallo verdi il palio tessuto da Maria Palma Gangemi. “Mai successa una tripletta nella nostra storia paliesca -commenta Stefano Bernardini capitano della contrada- c’era stata una doppietta nel 1984 e nel 1985 quando era capitano Assuntino Rosi. Giuseppe Zedde questa volta ci ha fatto fare terno e la sua abilità ha fatto la differenza. Ha saputo sfruttare a pieno le caratteristiche del cavallo e poi abbiamo avuto la fortuna dalla nostra. Il palio, infatti, è cambiato all’ultimo istante. Dopo che Borgo ha cominciato a scalciare e noi che siamo riusciti a “forzare” alla mossa. Non siamo partiti di rincorsa come dicono e come dimostrano le videoregistrazioni. Se mai è stato penalizzato Borgo che era un po’ lontano, quando siamo partiti”. Ancora non si sa quando Poggio farà la cena della vittoria: “Mi sposo fra 15 giorni-spiega Bernardini-e quando si torna dal viaggio di nozze si vedrà”. E mentre il Poggio ride, le Storte, grandi favorite della vigilia, si mordono le mani. Il capitano dei bianco neri, Gabriello Ceccarelli non le manda a dire. Le Storte, con Quasimodo di Gallura era la favoritissima: “C’è stata una grande intemperanza del Poggio che è partito d rincorsa, cosa che nel nostro palio non è ammessa dal regolamento. Quando sono partiti, infatti, lo stesso mossiere Gennaro Milone ha urlato “no”. Si aspettava sparasse per dare mossa non valida. Invece non l’ha fatto. Per questo il nostro fantino ha rallentato il cavallo, perchè pensava che la mossa non fosse buona”. Insomma un palio dove si polemizza e non poco, da subito dopo la corsa che ha avuto una mossa complicata, con Parledi, il cavallo di Borgo che guidato da Valter Pusceddu scalciava e che ha ferito, anche se in modo superficiale, Resolza a cui sono stati applicati dei punti nel pettorale e ha mandato al vaglio dei veterinari anche Quasimodo di Gallura. Tafferugli fra Borgo e Monumento più volte richiamati dal mossiere. Sono stati chiamati a verificare la situazione anche i magistrati delle contrade, Roberto Corsini (Borgo), Fabio Guerrini (Storte), Daniele Lepori (Monumento ), Piero Giusti (Poggio) e “Il Borgo-sottolinea Ceccarelli-doveva partire in seconda fila e gli altri tre dovevano essere al canape. Invece Poggio è partito di rincorsa. Per me il palio sarebbe, forse, addirittura da annullare. Non va bene. Se ci sono regole, vanno rispettate”. Considerazioni, quelle di Ceccarelli condivise dalle altre due contrade perdenti, tanto che, mentre il Poggio festeggiava portando il cencio e il fantino vittorioso nella chiesa della Madonna, sotto il palco del mossiere si consumava una protesta da parte di alcuni contradaioli delle contrade perdenti. Scontentezza anche del capitano di Borgo Alessandro Pasqui: “Una mossa tutta sui generis-commenta-non capisco perché bisognava partire in seconda fila vicino allo steccato, non capisco le decisioni del mossiere che pure avranno le loro ragioni”. Un palio che è la conclusione di una vigilia concitatissima, in cui fino all’ultimo momento non erano chiare le alleanze.