Il municipio di Castel del Piano si rifà il look

Casteldelpiano1Per palazzo Ginanneschi lavori completati per il terzo piano dove stanno per essere sistemate le carte dell’archivio comunale. Un grandelavoro che arriva dopo la ristrutturazione delle facciate del palazzo e il rifacimento del tetto, il ripristino delle soffitte e la sostituzione di quasi tutti gli infissi. E il prossimo step è il rifacimento della parte del palazzo che ospita gli uffici. “Un lavoro enorme- spiega il sindaco di Castel del Piano- per 900.000 euro di spesa. Ma ne vale la pena, perché il palazzo è splendido, uno dei palazzi storici del nostro paese, che apparteneva alla famiglia Ginanneschi che poi lo vendette all’amministrazione comunale”.

Nell’ultimo piano sarà collocato l’archivio comunale postunitario e il lavoro di sistemazione è stato affidato all’archivista Stefania Ulivieri che già aveva provveduto a una precedente catalogazione. Il palazzo possiede pure delle cantine monumentali, anch’esse ripristinate in passato, fatte di cunicoli, slarghi e piccoli corridoi che si snodano a parecchi metri di profondità e su più piani, sotto terra, che in passato erano state aperte alcune volte anche alle visite di chi voleva ammirare questo spettacolare e inusitato mondo underground. Il piano terra oggi ospita la parte istituzionale, cioè la sala consiliare e il salone dedicato a Francesco Elia Forti che fu sindaco negli anni ’70. C’è anche la parte utilizzata come sede dalla contrada le Storte e uffici vari. Al primo e al secondo piano la parte dedicata agli uffici, e al terzo piano, poi, oltre l’area archivio, vi sono stanze concesse ad associazioni varie. La facciata guarda verso Piazza Garibaldi e il retro si affaccia nella piazza dedicata ai donatori del sangue.

Un palazzo storico, questo, costruito da Ambrogio Ginanneschi nel 1846 e venduto dal nipote Ambrogio nel 1937 all’amministrazione comunale per la somma di 132.000 lire. Da allora palazzo Ginanneschi è diventato palazzo del municipio che fu trasferito lì da palazzo Nerucci. Nel corso del tempo è stato anche sede delle scuole medie e professionali e una grande stanza a piano terra era utilizzata come stoccaggio di carta e cartone. Un tempo , come ricorda un discendente della famiglia Ginanneschi, Alessandro De Carolis che ha raccolto le memorie dei suoi familiari, chi abitava il palazzo utilizzava anche le splendide cantine e al piano terra dove ora si trova l’aula del consiglio comunale vi erano delle stanze. Al primo piano c’ erano l’ufficio del bisnonno Emilio (una foto con la moglie Elena Porciatti si trova nella stanza del Sindaco, donata da Mario Chioccon), e altri uffici dei suoi collaboratori; c’erano anche la cucina e le stanze a giorno; mentre al secondo piano erano disposte le camere. Dietro il palazzo, nella piazza Donatori del sangue c’erano, presumibilmente, orto e giardino. Un mondo di quasi 200 anni fa che ha lasciato il posto a nuovi utilizzi pubblici oggi in via di ulteriori ripristini

Da Venerio
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