È in programma dalle ore 10,30 di domani, primo giugno, una interessante iniziativa legata al tradizionale canto del Maggio castiglionese, le cui origini – nelle forme attuali – richiamano i testi del Calendimaggio fiorentino quattrocentesco. La “Maggiolata” è definita un canto itinerante con questua, con la quale si auspicano buoni raccolti, si inneggia all’amore, si augurano prosperità e salute. Nei mesi scorsi ha preso forma un progetto, promosso dall’Amministrazione Comunale ed in particolare dall’Assessorato alla Cultura affidato ad Alice Rossi, un progetto con gli alunni della Scuola primaria, per consentire loro di venire in contatto diretto con questa tradizione. Alcuni “Maggiaioli”, in particolare modo il “capomaggio” Rossano Giomarelli si sono recati nella scuola, per raccontare “Il Maggio” e farlo ascoltare, in qualche occasione insieme ad alcuni componenti dell’orchestrina di strumenti a fiato che è parte integrante del “cerimoniale”. A tessere la tela e curare la regia del progetto e dell’iniziativa è stata chiamata l’insegnante Rossella Bonari (già in passato protagonista di momenti formativi a carattere musicale per bambine e bambini castiglionesi, con risultati più che apprezzabili), coadiuvata da insegnanti e personale ausiliario. Come detto, domani alle 10,30 gli alunni saranno protagonisti di un vero e proprio spettacolo itinerante, che si svolgerà tra Piazza Quattro Novembre, “Il Pratino” con la sede operativa del Comune – dove è previsto un saluto canoro all’indirizzo del sindaco, Claudio Galletti – Borgo Vittorio Emanuele con il suo Belvedere affacciato sulla Val d’Orcia e Piazza dell’Unità d’Italia. Con loro, in questo percorso, che vuole in qualche modo riproporre l’itinerare del 30 Aprile e della notte seguente, i “Maggiaioli” adulti, portatori attivi di una tradizione che si augurano possa essere recepita e continuare attraverso le nuove generazioni, pur essendo ovviamente nel tempo mutate le condizioni socio-economiche ed il contesto. “Il Maggio dei citti”, come è stato intitolato l’appuntamento, li vedrà declamare i testi delle quartine di ottonari che poi canteranno insieme ai grandi, eseguendo anche delle danze di ispirazione tradizionale sulle musiche eseguite dall’orchestrina. Uno “spettacolo interattivo”, insomma, che lascia ben sperare per il futuro della “Maggiolata”.