Non c’è davvero pace per l’Ufficio del Giudice di Pace di Abbadia San Salvatore. Incluso alcuni anni or sono nell’elenco governativo degli oltre 640 uffici da chiudere, era stato “salvato” all’inizio del 2014 dalla volontà degli amministratori uscenti dei quattro comuni di riferimento (in testa il sindaco Lorenzo Avanzati di Abbadia San Salvatore, con i suoi colleghi di Piancastagnaio, Radicofani e Castiglione d’Orcia) ed aveva iniziato a funzionare alle condizioni dettate dal Ministero della Giustizia.
O vero, con costi e personale degli Enti Locali e compensi al giudice di pace reggente – applicato dall’analoga sede di Montepulciano – a carico dello Stato. Situazione in una prima fase confermata e “presa in carico” anche dalle amministrazioni comunali elette nel maggio dello scorso anno. Da qualche tempo a questa parte, però, in particolare il neo sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, aveva espresso l’intenzione di rivedere questa posizione, ritenendo non più sostenibili i costi correnti per mantenere l’ufficio giudiziario ricadenti sul suo Comune e volendo rientrare nella piena disponibilità dell’immobile che ospita il Giudice di Pace ed altri uffici , ipotizzandone la vendita, per alleggerire il patrimonio immobiliare del comune e fare un po’ di cassa.
È stata dunque formulata l’ipotesi di trasferire questo presidio della Giustizia “di prossimità” a Piancastagnaio, nei locali dell’Unione dei Comuni (ex Comunità Montana), presso i quali c’era stato anche un sopralluogo del giudice onorario dott. Francesco M. Fanelli, il quale chiedeva la disponibilità di tre stanze (le due cancellerie, civile e penale, ed una come suo ufficio), oltre ad una sala per le udienze penali, anche di uso non esclusivo. A quanto risulta sarebbe mancata la terza stanza disponibile e, comunque, nel frattempo gli orientamenti sul mantenimento dell’ufficio nell’Amiata senese sarebbero decisamente mutati da parte almeno di alcuni amministratori locali.
Di recente il Ministero di Giustizia, richiamando alcune note inviate nei mesi scorsi dal comune capofila di Abbadia San Salvatore, ha così disposto la soppressione dell’Ufficio giudiziario, dove l’ultima udienza penale si è tenuta alla fine del mese di Maggio.
Tuttavia è possibile che altre chiusure decise nel resto del Paese, dove probabilmente gli Enti Locali si sono opposti, hanno fatto si che il Ministero emanasse una circolare con la quale è stato concesso ulteriore termine ai Comuni (fine Luglio prossimo) per chiedere di mantenere a proprie spese gli uffici di cui il Ministero ha disposto la chiusura. Cosa succederà per quello di Abbadia San Salvatore? Qualora sia confermata la chiusura l’Ufficio del Giudice di Pace di riferimento anche per l’area amiatina senese diverrà quello di Montepulciano, con aumento di distanze e percorrenze che sono antitetiche rispetto al concetto di prossimità: questione di cui, ad onor del vero, lo Stato non si è preoccupato avendo disposto da parte sua la chiusura e lasciando ai Comuni l’onere e l’onore di accollarsi i costi per mantenerlo eventualmente aperto; e questo mentre i trasferimenti statali verso gli Enti Locali sono andati progressivamente diminuendo, fino a ridursi ai minimi storici.
Da segnalare, infine, la presa di posizione ufficiale del sindaco di Piancastagnaio, Luigi Vagaggini, il quale ha dichiarato che è sua intenzione adoperarsi per il mantenimento del presidio di giustizia sull’Amiata, anche rivalutando l’ipotesi di un suo spostamento nel territorio comunale pianese, presso la sede dell’Unione dei Comuni dove forse i locali strettamente necessari potrebbero anche essere reperiti.