Il 26 ad Arcidosso, festa degli alberi, con la presenza del Presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e tutte le scuole arcidossine. Nell’occasione si inaugura il restauro del Monumento ai Caduti e la libreria all’aperto del Parco del Pero. Il Sindaco Jacopo Marini: “Un omaggio agli alberi e ai nostri valori più forti: la memoria, la cultura, la collaborazione e l’identità della nostra comunità”.
Ad Arcidosso il prossimo 26 aprile, si celebra la festa degli alberi, un’iniziativa del Comune di Arcidosso e del Consorzio Forestale del Monte Amiata con cui si vuole rendere omaggio all’albero in tutte le sue sfaccettature e molteplici potenzialità. Alla cerimonia sarà presente il Presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. Un’occasione, questa, in cui la festa dedicata agli alberi diventerà il contenitore comune per due iniziative: l’inaugurazione del restyling del Monumento ai caduti e della apertura della “libreria en plein air” al parco del Pero. Alla manifestazione parteciperanno le scuole del comune di Arcidosso. E proprio ai ragazzi delle scuole il Sindaco Jacopo Marini lancia la sfida perché gli studenti trovino un nome a questa libreria sui generis creata dall’ingegno e dalla abilità di un giovane scultore romano, Andrea Gandini, che ormai da giorni sta scolpendo tre tronchi di pino al Parco del Pero. Nel parco, infatti, tre pini sono stati tagliati perché pericolosi e sono stati lasciati in piedi segmenti dei tronchi radicati a terra. In ognuno di essi lo scultore ha rappresentato alcune scene. Nel primo ha raccontato la storia di una favola tibetana in cui un elefante tiene su di sé una scimmia che tiene sopra di sé un coniglio che a sua volta sorregge una colomba. Un simbolo del valore della collaborazione e della amicizia. Nel secondo tronco compaiono quattro libri: la Divina Commedia, Le avventure di Pinocchio, Il piccolo Principe e I Fratelli Karamazov, opere capitali per gli adulti e i bambini. Nel terzo tronco Gandini ha scolpito Arcidosso col suo centro storico e le rocca aldobrandesca. In ognuno degli alberi sono state create delle tasche che conterranno dei libri. I quali potranno essere presi in lettura da adulti e bambini i quali dopo averli letti, dovranno rimetterli al loro posto perché altri possano usufruirne. “Crediamo – osserva il sindaco Jacopo Marini – di aver fatto un’operazione culturale importante. Continuiamo a dare la vita ai tre pini, offriamo la possibilità di leggere un buon libro e anche l’opportunità di vedere delle vere e proprie opere d’arte”. Il pagamento dell’artista che ha realizzato le sculture è stato offerto al comune di Arcidosso dai figli di Bovio Bigi, un arcidossino che per tanti anni fu, a Roma, a partire dagli anni ’60, un punto di riferimento sostanziale per i tanti arcidossini che si trasferivano nella capitale per motivi di lavoro, mostrando un attaccamento e un profondo affetto per la comunità di appartenenza. In sua memoria, dunque, i figli Antonietta, Lorenzo e Carla hanno voluto rendere omaggio a questo legame forte fra il loro padre e il suo paese natale. La giornata del 26, dedicata all’albero, comincerà dal Monumento, dove col Sindaco Jacopo Marini e le rappresentanze istituzionali e con Fiorenzo Caselli presidente del Consorzio forestale dell’Amiata, saranno presenti il Presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e gli studenti delle scuole di Arcidosso. Qui verrà piantato un cipresso in memoria di tutti i caduti. Poi la manifestazione proseguirà al Parco del Pero, dove saranno inaugurate le sculture arboree e la libreria all’aperto. “ Lancerò – anticipa Marini – l’idea di un concorso d’idee per dare il nome alla libreria”. Al parco del Pero saranno piantati tre alberi, in sostituzione dei tre pini abbattuti: un ciliegio, un ginkgo biloba e un faggio. “ Il ginkgo biloba – spiega Marini – è un albero antichissimo le cui origini risalgono a 250 milioni di anni fa e per questo considerato un fossile vivente. È sopravvissuto alle tragedie immani di Hiroshima e Nagasaki ed è un simbolo di resistenza e per così dire di eternità. Il faggio è il nostro albero per eccellenza, un emblema che ci identifica e il ciliegio lo metteremo vicino alla colomba della scultura, che si nutrirà dei frutti della pianta. Ancora un simbolo di collaborazione fra specie viventi”.