I movimenti dell’Amiata ricevuti dal Presidente Giani. Il 13 febbraio sarà presente ad Abbadia San Salvatore

AmiataL’onda di protesta sta crescendo in tutta l’Amiata, la Val d’Orcia e la Maremma con il supporto e la solidarietà di tante persone e associazioni. L’Amiata non è sola. Ieri 14 delegati dell’Amiata sono stati ricevuti dal Presidente Giani a Firenze dopo ripetute richieste di incontro e purtroppo solo dopo che è stato firmato il 31 di gennaio l’accordo per il rinnovo delle concessioni ad Enel per altri 20 anni. “La geotermia svolge una funzione positiva” sostiene il Presidente Giani, “sono una fonte energetica importante in Toscana… non sono un integralista dove non si può fare non si fa… importante sentire i vostri suggerimenti, l’elaborazione è aperta” afferma. Apprendiamo che il 17 febbraio l’accordo verrà deliberato in giunta regionale, la cosa è fatta. Ed allora, ci chiediamo, in cosa consiste questa apertura cosi tardiva del Presidente Giani? Quali i margini di trattativa? Da anni i movimenti chiedono di fermare l’ulteriore incremento delle centrali geotermoelettriche in Amiata, un territorio di origine vulcanica le cui emissioni inquinanti sono trattenute solo in parte dai filtri AMIS esponendo così i cittadini a rischi per la salute. Lo studio InVetta non ha dato rassicurazioni. Da tempo chiediamo urgentemente la definizione del bilancio idrico che da oltre 20 anni attende di essere completato: l’enorme consumo di acqua mette a rischio l’acquifero più importante del centro Italia e le stesse acque termali. Il fenomeno della subsidenza nell’area di Piancastagnaio è ormai evidente e con esso l’aumento della franosità. La stessa regione Toscana nel Piano Energetico Regionale del 2015, fissava a 100 MW il limite della produzione oltre il quale non vi sarebbe stata la compatibilità socio-economica e ambientale. Attualmente la potennza installata è di 121 MW. Cosa è cambiato da allora per giustificare il raddoppio? Sono previste in Amiata due nuove centrali per una potenza di 60 MW, altre 5 da valutare. Intanto imprenditori agricoli presente all’incontro, proprietari di immobili che hanno scelto l’Amiata come luogo di residenza hanno espresso la loro grande preoccupazione. L’ulteriore incremento dell’attività estrattiva geotermica comporterà ulteriore degrado e perdita di valore di tutto il comprensorio rendendolo non attrattivo per futuri investimenti. Le compensazioni ambientali non ripagheranno mai del danno irreversibile al territorio.
Il Presidente Giani ha ascoltato ed ha dato la disponibilità ad un incontro ad Abbadia San Salvatore per il 13 febbraio, disponibilità che abbiamo accolto.

Cinzia Mammolotti
Coordinamento Movimenti dell’Amiata, della Val d’Orcia e della Maremma

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