Floramiata: finalmente la svolta decisiva per salvare l’azienda florovivaistica

53901039Dopo un’anno e  quasi tre mesi dalla tragica dichiarazione di messa in stato di fallimento dell’azienda florovivaistica dell’Amiata, la “Floramiata di Piancastagnaio”, uno spiraglio, anzi una bella notizia proveniente dal tribunale di Siena, ha riacceso le speranze di risollevare questo importante polo produttivo, ridando ai circa 200 lavoratori amiatini, la speranza di un futuro per loro e per le loro famiglie:il susseguirsi di aste, purtroppo fino alla mattinata di ieri andate a vuoto, proprio ieri, ha avuto il suo epilogo, con l’aggiudicazione, a base di asta, di 3,5 milioni di euro da parte di un pool di imprenditori tosco pugliesi, che si erano uniti in una cordata denominata “Amiata Flor”.

Il gruppo, costituito dagli imprenditori, Giorgio Tesi, gruppo florovivaista di Pistoia, Nino Barile della Barile Flower Service di Terlizzi (Bari), Alberto Dainelli della Homleg di Poggibonsi, ha presentato (erano gli unici che hanno presentato l’offerta), e dunque, all’apertura delle buste, a mezzogiorno di oggi, 21 febbraio, sono stati indicati come vincitori della gara d’asta fallimentare, una gara d’asta, che ha visto, tutto il mondo Amiatino, ma non solo, certamente, data l’importanza di questa azienda, una delle massime in europa, e sicuramente nella provincia di Siena e nella regione Toscana. Presenti nell’aula del tribunale di Siena, di fronte al giudice delegato dott. Cristian Soscia, il curatore fallimentare nominato a suo tempo dal tribunale, dott. Gianni Sismondi, il quale, in questo lungo periodo di crisi dell’azienda, ha messo, oltre i doveri professionali, anche la propria umanità ed il proprio cuore, di fronte ad una  situazione drammatica, che ha coinvolto la vita di tante famiglie amiatine. Ed erano presenti le organizzazzioni sindacali Amiatine, che da anni, portano avanti estenuanti battaglie in difesa dell’occupazione presso Floramiat: ora dopo un lungo periodo di attese e speranze, sembra profilarsi una nuova vita per l’azienda nata negli anni ottanta  a seguito della riconversione industriale, che vide nascere numerose aziende in questa isola troppo lasciata a se che è l’Amiata. Di quelle aziende, ben poche sono rimaste in piedi sotto i colpi di una crisi impellente. Attualmente, anche la Riwart, nella zona del Paglia, sta lentamente soccombendo. L’augurio, è che non si ripeta più un 9 dicembre, data della dichiarazione di fallimento di Floramiata, ma sia garantito uno sviluppo e il lavoro a tutti sull’Amiata. In ultima analisi, dobbiamo ricordare che nella vendita, sono inclusi  i rapporti di lavoro dei dipendenti attualmente in forza, compresi gli agenti commerciali, con la condizione  che saranno almeno 75 i lavoratori in forza nella nuova azienda.

Da Venerio
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