L’Associazione per la valorizzazione della castagna del monte Amiata IGP da oltre quindici anni lavora per la promozione della castagna , sia nel territorio amiatino che in tutta Italia. Nata nel 2000, ha la sua sede ad Arcidosso, ma il suo operato si estende a tutta la zona del Monte Amiata, sia del versante senese che grossetano.
Comprende i comuni di Castiglione d’Orcia, Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Santa Fiora, Arcidosso, Castel del Piano, Cinigiano, Castell’Azzara, Semproniano, Seggiano e Roccalbegna. L’obiettivo principale è quello di promuovere la castagna amiatina, cercando di farla conoscere in tutta Italia e nel mondo.
Com’è nata l’associazione e quali sono le sue finalità
L’associazione nasce il 16 febbraio del 2000 a seguito del riconoscimento IGP. della castagna del Monte Amiata. Gli obiettivi dell’associazione sono la valorizzazione, la tutela e la promozione della castagna dell’Amiata IGP. L’associazione fornisce inoltre supporto ai soci castanicoltori secondo le esigenze richieste e le attività che devono svolgere.
Da chi è composta
Inizialmente l’associazione era composta da 8 enti pubblici e da trentacinque soci privati tra castanicoltori e commercianti, oggi conta circa 350 associati.
Come opera
Lavora sulla promozione creando progetti per far conoscere la castagna amiatina in Italia e nel mondo. l’associazione coadiuva l’organismo di certificazione nel controllo del prodotto IGP che va sul mercato affinché siano rispettati i parametri richiesti e l’eccellenza della qualità del prodotto. La promozione è quindi una delle finalità più importanti dell’associazione che si propone come principale obiettivo quello di far conoscere le tre tipologie di castagne IGP amiatine (Bastarda rossa, Marrone e Cecio). E’ inoltre presente a tutte le rassegne e le fiere in cui si parla di castagne dell’Amiata, quindi anche tutte le varie feste che si svolgono nel periodo autunnale nei vari comuni amiatini
Chi sono i finanziatori
L’associazione viene finanziata dai soci, più i contributi che vengono forniti dagli enti pubblici, ma soprattutto, partecipa, avendo un riconoscimento IGP, a tutte le varie direttive di finanziamento, che vengono emesse dal Psr della Regione Toscana, da alcuni decreti ministeriali a tutela, valorizzazione e promozione dei prodotti DOP, IGP E STG. Per ricevere un finanziamento di questo genere è necessario è necessario partecipare a un bando indetto dalla Regione o dallo Stato presentando un progetto, che in seguito potrà ricevere finanziamenti.
In genere a quali eventi partecipate nell’arco dell’anno
L’ultima alla quale abbiamo partecipato è il “Salone del gusto” di Torino, alla quale era presente con noi anche “Birra Amiata”, che è un altro elemento presente nel nostro territorio, strettamente legato alla nostra associazione. Siamo inoltre presenti a tutte le fiere italiane più importanti: “Fai la cosa giusta” e “Tutto food” a Milano, l’anno scorso eravamo presenti all’Expo, a “Gustatus” a Orbetello e a tutte le fiere dedicate all’orto frutta più rinomate.
Che rapporto avete con le varie feste dedicate alla castagna sull’Amiata
Quando ho iniziato nel 2000 in tutta l’Amiata c’erano solo tre feste dedicate alla castagna. Decidemmo quindi di provare a rilanciare la castagna attraverso un progetto ambizioso: l'”Oktoberfest della castagna”, che aveva come obiettivo ldi promuovere tutte le feste castanicole della zona. Oggi tutti i fine settimana autunnali c’è un evento dedicato alla castagna. Le feste sono gestite direttamente dalle Pro Loco o da comitati che si occupano dell’organizzazione della manifestazione siamo presenti a tutte le feste con uno stand dove promuoviamo le varie attività e progetti, organizziamo inoltre delle passeggiate ed eventi atti a valorizzare il territorio.
Progetti futuri
L’associazione della castagna è stata capofila di un progetto integrato di filiera toscano sul castagno che ha prodotto sull’Amiata 2 milioni di interventi ai castanicoltori e alla filiera castanicola. Abbiamo recuperato il mulino ad acqua a Seggiano, siamo inoltre intervenuti su tutta l’area amiatina con azioni volte a risolvere problematiche anche gravi del territorio. Gli agricoltori e castanicoltori hanno potuto usufruire di fondi forniti da noi. Attualmente stiamo anche lavorando sul settore dei trasformati coinvolgendo quindi la ricerca, la cosmetica, gli aspetti farmaceutici, collaborando con le Università di Siena, Firenze, il Crea ministeriale e l’Università della Tuscia. Abbiamo operato con l’Università di Torino per la problematica del cinipide. Svolgiamo anche attività con le scuole, ho chiuso di recente un progetto con la scuola di Arcidosso, Monticello, Roccastrada: “A scuola senza zaino”.
Qual è la situazione attuale della castagna sull’Amiata
Quest’anno è innegabile che sia un’annata non positiva. La produzione è a macchia di leopardo, in alcune zone è completamente assente, nell’area del comune di Cinigiano, Arcidosso, Castel del Piano, la situazione di non produzione è soprattutto nei due coltivar della Bastarda rossa e Marrone. La situazione determinata dal cinipide, laddove abbiamo fatto lanci sei anni fa è sicuramente migliorata, si nota infatti che non c’è più il cinipide. La produzione pessima di quest’anno è dovuta ad altri motivi, ci sono stati degli eventi e dei fattori climatici fortemente negativi che non hanno permesso l’impollinazione del castagno, il vento scirocco e l’acqua. Il cinipide non è debellato, dove è partito è stato inserito l’antagonista. Nella zona alta della montagna chiaramente la situazione è più grave poiché si è diffuso dopo. Siamo intervenuti a scacchiera, partendo dalla base, facendo lanci tutto intorno al Monte Amiata, poi gli anni successivi abbiamo ripetuto gli interventi a distanza di un chilometro e così via. Nell’arco di circa sette anni, si possono riscontrare gli effetti di contenimento dell’antagonista.