Pronta la brochure che illustra l’offerta formativa delle scuole che fanno parte del Polo scolastico Amiata Ovest con sede ad Arcidosso. E’ disponibile per gli studenti amiatini e le loro famiglie, il depliant illustrativo, curato da Effigi, degli istituti superiori dell’Amiata grossetana, compresi nel Polo Amiata Ovest: gli istituti sono distribuiti fra Arcidosso (Liceo delle scienze umane opzione economico – sociale, Istituto professionale manutenzione e assistenza tecnica, Istituto tecnico elettronica e elettrotecnica, istituto tecnico chimica, materiali, biotecnologie sanitarie), Santa Fiora (istituto tecnico economico), Castel del Piano (liceo scientifico, con opzione doppia maturità italiana e francese). A tutto questo si aggiunge anche la disponibilità di un convitto per studenti che ha sede ad Arcidosso. Una vasta scelta, dunque, che si spalma dai licei agli istituti tecnici, economici, professionali.
La guida, dall’anno scolastico in corso, è affidata al nuovo dirigente scolastico Cristiano Palla che ci tiene a specificare che “a un’ampia tipologia di istituti,, dal prossimo anno scolastico si aggiunge il corso serale per professionale meccanico. Una vera opportunità per gli adulti della zona, perché non c’è un corso così in tutta la montagna e che arricchisce l’offerta degli istituti superiori dell’Amiata grossetana che ci pare risponda a molte richieste dei giovani: c’è l’istituto professionale, ci sono vari indirizzi d’istituto tecnico, due indirizzi di liceo di cui uno anche con l’opzione Esabac ” .
La filosofia di tutti gli istituti ruota attorno al concetto chiave dello stretto e necessario rapporto col territorio. Lo spiega il nuovo dirigente, che in questo complesso quadro che è chiamato a dirigere, punta in particolare proprio a tenere i fili col territorio, con la società complessiva, le aziende, le istituzioni, a intuirne i bisogni e le richieste: “Come rete di scuole – dice – cercheremo di dare un’impronta nostra attraverso progetti nuovi che vadano ad integrare la scuola nel tessuto sociale in cui opera, perché la scuola si deve relazionare con il territorio, deve “dialogare” con il territorio stesso. I ragazzi che escono dalla scuola non devono avere soltanto un titolo di studio, ma devono essere cittadini più consapevoli che ritornano ad operare nel territorio con delle competenze in più che la scuola ha fornito, tenendo di gran conto il valore della convivenza civile.
La scuola, certo, deve preparare i ragazzi al mondo lavorativo o universitario, ma li deve preparare anche ad una vita migliore nella società”. E infine una riflessione sull’uso della tecnologia nella scuola, a cui il dirigente punta molto: “La tecnologia – dice – è imprescindibile dalla didattica e penso che sia ancora più importante in alcuni indirizzi tecnologici e scientifici dove il suo utilizzo è fondamentale. La tecnologia è uno strumento utile anche per semplificare il lavoro dei docenti e l’apprendimento dei ragazzi e per rendere i ragazzi capaci di interagire con buona parte del mondo che li circonda. Lo strumento tecnologico deve infatti favorire il dialogo fra le varie componenti scolastiche, docenti, studenti e genitori. Uno strumento molto utile che tiene in diretto contatto queste tre componenti è l’utilizzo del registro elettronico, che voglio sia potenziato, perché, come ho detto, è anche occasione di dialogo continuo scuola – famiglie – studenti; uno strumento importante soprattutto in scuole e territori come i nostri. Infatti andiamo ad operare in un territorio molto vasto e non tutte le famiglie risiedono nel luogo dove vanno a scuola i loro figli. Per quel che riguarda gli studenti e gli strumenti formativi, io sostengo che, ovviamente, nella didattica è fondamentale utilizzare i mezzi che la tecnologia mette a disposizione, se non vogliamo rischiare di essere obsoleti e di non stare al passo con i tempi”.