L’Amministrazione comunale di Castiglione d’Orcia torna a sostenere, con forza, la necessità che siano preservate le scuole dei territori disagiati, dove i numeri degli alunni non possono essere cospicui ma non devono essere il parametro fondamentale sul quale basare la loro esistenza o la loro chiusura. Attualmente nel comune vi sono due scuole dell’infanzia, una a Vivo d’Orcia con 12 alunni (provenienti anche da Campiglia d’Orcia e più in generale dalla parte “alta” del territorio comunale) ed una a Castiglione, con 20 frequentanti. La scuola primaria (elementare) e la scuola secondaria di primo grado (medie inferiori) sono nel capoluogo ed hanno rispettivamente 54 e 46 iscritti. I primi continuano la frequenza nei locali di Via della Buca, i secondi sono ospiti da alcuni anni nel nuovo palazzo comunale, che è poi l’ex scuola elementare, ora con accesso da Viale Marconi, in attesa che sia edificato il nuovo stabile, sempre in Via della Buca, in sostituzione del precedente, non più a norma e per questa ragione dichiarato inagibile e poi abbattuto. I lavori sono in corso ed è ragionevole ipotizzare che il nuovo edificio sia pronto al massimo in un paio d’anni. Gli amministratori ribadiscono che il territorio frastagliato, la presenza di ben 7 centri o agglomerati abitati, le distanze chilometriche e l’orografia sfavorevole, la presenza di limitate possibilità di socializzazione oltre la scuola, sono fra le ragioni che devono portare a garantirne l’esistenza, senza doversi affidare alla ricerca affannosa di qualche iscritto, per evitare che la chiusura giunga, inesorabile, spegnendo un presidio culturale e formativo di vitale importanza, in un territorio riconosciuto dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità. Peraltro i numeri degli iscritti non sono nel complesso così esigui: vi sono, magari, numeri diversi nelle iscrizioni fra una classe e l’altra, ma il ragionamento deve guardare al dato complessivo.