Dopo che lo scorso anno, come ovunque, non erano state possibili le celebrazioni con il popolo, tornano anche a Castiglione d’Orcia, le celebrazioni religiose legate alla Settimana Santa, ed in particolare al Triduo Pasquale. Mancheranno all’appello alcune tradizioni popolari, particolarmente care alla popolazione, specialmente agli anziani. Se nella Domenica delle Palme l’ulivo non è stato distribuito, ma ciascuno ha portato i suoi ramoscelli sui quali il parroco don Giacinto Di Polito ha impartito la benedizione lungo la navata delle Pieve intitolata ai Santi Stefano e Degna, a partire da oggi – Giovedì santo – altri momenti mancheranno all’appello. Durante la Messa “In coena Domini”, che sarà celebrata alle 21, non vi sarà la lavanda dei piedi, né la distribuzione del pane benedetto. Chi vorrà potrà portarlo e tenerlo con se, in attesa della benedizione a fine Rito, dopo la Reposizione del Sacramento nel cosiddetto “Sepolcro”. Non ci svolgerà, quindi, la consueta processione da Castiglione a Rocca d’Orcia, con la lavanda dei piedi ai confratelli della Compagnia di San Bastiano e la distribuzione del corollo (dolce tradizionale) benedetto. Domani, Venerdì santo, la Passione di Cristo sarà celebrata alle 18,30 ma non ci sarà poi la Processione del Gesù morto e della Madonna addolorata lungo le vie del paese, dove ardeva ancora qualche “ginepro”, accompagnata dalle meste note della Filarmonica “La Castigliana”. Il Sabato santo, 3 Aprile, la Veglia pasquale inizierà alle 20,30 e non prevede l’iniziale rito del fuoco, mente le uova dovranno essere tenute accanto a se dai fedeli e non poste sugli altari laterali (come avveniva di solito), in attesa della benedizione conclusiva. Analoga procedura dovrà essere osservata per la celebrazione nella mattina di Pasqua (inizio alle 10,30). Appuntamento, infine, alle 10,30 del Lunedi dell’Angelo (5 Aprile) per la Messa a chiusura delle celebrazioni pasquali. I Riti saranno celebrati tutti nella Pieve parrocchiale in Via Ricci, dove presteranno servizio i confratelli della Misericordia locale, impegnati nella misurazione della temperatura e nell’assicurare la sanificazione delle mani in ingresso ed uscita. La capienza è di poco superiore alle 50 persone, assicurando il distanziamento personale previsto dalle norme sanitarie attualmente in essere.