La contrada Borgo col cavallo Quantovali montato da Carlo Sanna detto Brigante, partito alla prima mossa straordinariamente valida, vince il palio di Castel del piano che festeggia in questo 2018 i suoi 50 anni e si porta in sede il drappo dipinto da Giuliano Giuggioli. Una bella soddisfazione per i rosa viola, che non vincevano dal 2011, e con questo palio vanno a raggiungere i 15 pali vinti, pareggiando il conto con Storte. E anche le altre due contrade, Poggio e Monumento restano alla pari con 11 pali vinti per ciascuna. Purtroppo quella del cinquantenario è stata una carriera a tre invece che a quattro, perché il Monumento ha rinunciato a scendere in pista per le condizioni del cavallo Suelzo de Mores che accusava problemi al garetto. Inizio della carriera alle 18,30, in ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma il tempo è stato recuperato alla grande perché la prima mossa data da Massimiliano Narduzzi è risultata valida. Un caso più unico che raro a Castel del Piano, dove a volte le mosse sono state decine e durate per ore. Abbassato il canape, subito Borgo in testa, seguito da Storte con Amsicora e più indietro Poggio col cavallo di Gingillo, Urbania. Borgo non ha perso posizione per tutti e quattro i giri e ha
tagliato il traguardo portato in trionfo dal suo popolo nella chiesa della madonna per il ringraziamento. Una vittoria annunciata quella di Borgo privato nella competizione, anche della sua avversaria storica Monumento, che ha potuto fare una gara tranquilla senza avere avversari particolarmente motivati. Ma d’altra parte anche la cabala diceva che il 2018
sarebbe stato l’anno del Borgo, perché si dice che in tutti gli anni che finiscono con il numero 8, i pali sono sempre andati alternativamente a Monumento (1968, 1988, 2008, ) e Borgo (1978, 1998). Dunque il 2018 toccava a Borgo. E così è stato. In una piazza Garibaldi piena come un uovo, con un parterre di autorità invitate dall’amministrazione comunale, compreso il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, si è disputata una carriera che è il risultato dell’abilità del fantino e della forza del cavallo, ma soprattutto delle tessiture e delle strategie dei capitani di contrada durate per tutto l’anno, delle alleanze e degli accordi
scoperti e nascosti per arrivare alla vittori
a o per impedire che ci arrivi l’avversario. Questo, l’intreccio di elementi che hanno portato Borgo alla vittoria e decretato la sconfitta degli altri. Poi natural
mente c’è la sorte, la fortuna o la sfortuna, come quest’anno sa il Monumento e il suo popolo deluso e amareggiato per non aver potuto disputare la gara. Una corsa che chiude le celebrazioni delle nozze d’oro di un palio che nacque nel 1968 quando maturò l’idea di dividere il paese di Castel del Piano in quattro contrade per dare nuova linfa a una corsa che stava infiacchendosi e che si volle rinvigorire con una gara a quattro con un corteo storico, su modello di Siena.