Nel 2018 il bilancio della raccolta delle castagne rimane pressoché uguale a quello del 2017; le castagne ci sono, sono di qualità ma la produzione segna ancora un 30% in meno rispetto a quella consueta. Il problema del cinipide seppur molto ridimensionato continua a far sentire i suoi effetti tra cui la presenza delle muffe, mentre la siccità complica le cose. Nonostante le difficoltà, i castanicoltori continuano a fare il loro lavoro e a tenere pulita la montagna, conservando la bellezza di un paesaggio che altrimenti diventerebbe selvaggio e inospitale.
Sul mercato sono arrivate castagne IGP e biologiche. La Procam, cooperativa agricola formata da 11 produttori castanicoli rappresentativi dell’Amiata, ha commercializzato per l’industria ed è riuscita a fare un pò di fresco per i supermercati e per le varie sagre e rassegne autunnali. Grazie a una convenzione tra Procam e Conad, quest’anno è stato possibile acquistare le castagne dell’Amiata anche nei supermercati di Grosseto. Una cosa positiva per tutti coloro che vogliono acquistare prodotti del territorio, sostenere le produzioni locali e mangiare sano.
Lorenzo Fazzi, presidente dell’Associazione per la valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, non si perde d’animo e ci aggiorna sui progetti in corso d’opera: «Nel 2019 faremo altri monitoraggi dei castagneti con rilascio dell’antagonista del cinipide dove necessario. Poi andremo a fare analisi fitopatologiche sul terreno per capire quali sono le sostanze nutrienti che mancano ai castagni a causa di vecchie malattie. Inoltre stiamo cercando di capire quali cure colturali effettuare sul castagno nella fase primaverile per contrastare i funghi che sviluppano le muffe. Per fare questi interventi, coordineremo i castanicoltori con dei protocolli d’azione e lavoreremo insieme all’Università e al CNR. Sul piano politico, invece, dobbiamo sollecitare in forma verbale la Regione e il Ministero per discutere nel tavolo nazionale castanicolo il rilancio del settore».
Da ultimo, ricordiamo che si è concluso il progetto d’innovazione “Open Riccio” per la valorizzazione de prodotti di scarto delle castagne, attraverso l’estrazione dei polifenoli dotati di peculiari proprietà antiossidanti da utilizzare nei prodotti cosmetici. Il risultato è una nuova crema per il viso a base di estratti di ricci di castagna che utilizza sostanze naturali a discapito di quelle chimiche. A questo si aggiunge la realizzazione di una mappatura dei castagneti del Monte Amiata, con voli aerei e droni, per avere una fotografia dettagliata delle superfici coltivate a castagneto da frutto, il loro grado di manutenzione e il loro stato di salute.
[…] Il problema del cinipide seppur molto ridimensionato continua a far sentire i suoi effetti tra cui la presenza delle muffe, mentre la siccità complica le cose. Nonostante le difficoltà, i castanicoltori continuano a fare il loro lavoro e a tenere pulita la montagna, conservando la bellezza di un paesaggio che altrimenti diventerebbe selvaggio e inospitale…(continua) […]