Buone notizie dai castagneti. Parassitizzazione del Torymus al 60%. In arrivo un macchinario che individua le muffe

castagneComunicato stampa dell’Unione Comuni Amiata grossetana e dell’Associazione per la Valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP

Il presidente Jacopo Marini: “Si è operato e si opera per il miglioramento della situazione. L’Unione ha già impegnato oltre 100.000 euro per il sostegno ai castagneti. In arrivo anche un protocollo per stoppare i furti di castagne”. Il presidente associazione castagna Igp Lorenzo Fazzi: “Faremo un monitoraggio accuratissimo della situazione, anche dei terreni. Vogliamo acquistare una macchina che consente di vedere se le castagne sono sane per poi immetterle nel mercato”

Dall’incontro pubblico coi castanicoltori che l’Associazione della Castagna del Monte Amiata IGP ha tenuto venerdì 8 giugno ad Arcidosso e a cui ha partecipato anche il presidente dell’Unione dei comuni amiatini, Jacopo Marini, è emersa una situazione complessiva che lascia ben sperare per i prossimi anni: “Ci vorrà ancora un po’ di pazienza – commenta Marini – ma siamo sicuri che i risultati arriveranno”. L’incontro ha toccato tutti i punti salienti di un quadro complesso per i castagneti, colpiti già da anni dall’insetto arrivato dalla Cina, il Cinipide galligeno, e ha messo a fuoco tre priorità: lotta al cinipide, stato dei terreni e muffe delle castagne, furti nei castagneti

Cinipide: La lotta al cinipide, aperta ormai da anni, sta dando buoni frutti: “Il 60% dei castagneti, secondo il monitoraggio effettuato dagli esperti – riferisce Marini – è coperto dal Torymus, l’antagonista. I castagneti in cui gli interventi sono avvenuti prima, stanno riprendendosi, gli altri siamo sicuri che col tempo torneranno a essere fiorenti”. Le situazioni migliori, infatti, si rilevano a Monticello Amiata, Salaiola, Macchie, laddove i lanci dell’antagonista sono stati precoci. “Vi sono poi situazioni particolari che andranno studiate – osserva Lorenzo Fazzi – soprattutto nella zona a cavallo fra Arcidosso e Castel del Piano, dove è stata osservata ancora la presenza massiccia di cinipide. Ma si spera che entro pochi anni si risolva anche lì”. Marini e Fazzi, poi, mettono in evidenza l’impegno economico riservato alla soluzione del problema: “Come sistema istituzionale – sottolinea Marini – abbiamo impegnato oltre 100.000 euro, a dimostrazione della nostra attenzione costante a questo settore”. “Altrettante risorse – aggiunge Fazzi – sono state rese disponibili dall’Associazione della castagna e dai castanicoltori. Come associazione – prosegue – proseguiremo il monitoraggio e nel caso si potrà intervenire anche con nuovi lanci”.

Muffe castagne e stato dei terreni: impegno degli esperti sarà di stabilire se il terreno dei castagneti ha bisogno di essere concimato, quali sostanze mancano e intervenire per le muffe delle castagne rilevate negli anni scorsi, affinchè il prodotto sia commerciabile in modo luisinghiero: “I castagneti – osserva Marini – sono stressati per il cinipide e per altri fattori, non ultimi quelli legati a pratiche colturali diverse rispetto al passato. Per cui occorre fare un’analisi dei terreni e vedere se mancano di qualche sostanza, per passare, eventualmente, alla concimazione. Invitiamo dunque tutti i castanicoltori a mettersi in contatto con l’associazione della castagna per poter conferire il terriccio dei propri castagneti ai tecnici dell’associazione che li faranno analizzare dagli istituti scientifici con cui hanno convenzioni e contatti”. E per intercettare le muffe è in arrivo un macchinario specifico: “Ci stiamo muovendo – anticipa Fazzi – per acquisire un macchinario che individua le castagne muffate o colpite da altre malattie. Questo ci permetterà di scartare il prodotto compromesso e di immettere sul mercato quelle sicuramente buone e senza avere problemi nella commercializzazione”.

Furti: si stanno verificando ormai da anni furti nei castagneti dell’Amiata a cui in questa stagione castanicola si vuole mettere riparo: “Un fenomeno spiacevolissimo – osserva Marini – e subito dopo l’estate saremo a lavoro per trovare soluzioni. L’idea è quella di convocare i primi di settembre vari attori e stilare un protocollo: castanicoltori e loro associazioni, commercianti di castagne, istituzioni e forze dell’ordine. Stabiliremo, sottoscrivendo un protocollo, misure e azioni per fronteggiare questo problema: controlli maggiori, ad esempio, da parte delle forze dell’ordine, sia nei castagneti che presso i grossisti e altre iniziative che metteremo in campo col contributo di tutti”.

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