ASEA chiede interventi sulla rete viaria per ridare centralità all’Amiata

amiata paesaggio Isolamaiata, un incubo che vogliamo finisca

Ci sono alcune immagini in cui l’Amiata pare un’isola, con la parte bassa avvolta nella nebbia, e solo la cima che sporge.

Dopo i crolli e i disagi, anche degli ultimi giorni, che hanno interessato la viabilità del nostro territorio, rischiamo di diventare isolati davvero, e rischiamo di non riuscire a ribaltare il paradigma che ci vorrebbe periferici.

Asea, fin dalla sua costituzione, ha adottato una prassi propositiva. Anche stavolta, quindi, proponiamo una rivoluzione della viabilità e della sua manutenzione, sperando che questa iniziativa venga accolta in quello che il Presidente Giani, ha chiamato “patto per l’Amiata”.

Occorre che la nostra montagna, partendo proprio dalle aziende, possa essere collegata con il resto della Toscana, con il Lazio, con gli interporti che consentono alle merci di arrivare nel mondo; la Cassia, strada regionale, deve essere oggetto di una riqualificazione rapida e complessiva che la renda nuovamente efficiente, così come il Cipressino sarebbe auspicabile trovasse una progettazione generale e veloce che garantisca un rapido e sicuro collegamento col capoluogo di provincia. Perché non è solamente una questione di chilometri, è il modo in cui si percorrono che ci fanno percepire come lontani e periferici.

La riqualificazione degli assi viari non può essere affrontata solo come la tamponatura delle emergenze che dopo ogni evento atmosferico si presentano, deve essere frutto di una sistematica progettazione che integri le strade amiatine in un disegno più ampio e nella più complessa rete del centro Italia. Questo ragionamento vale ancora di più oggi, con le aree a basso impatto demografico e con un ambiente ricco, come la nostra, che stanno diventando un punto centrale nelle politiche di sviluppo, non solo turistico, della Regione Toscana.

Questo non vuol dire non considerare la viabilità interna. Da tempo abbiamo avviato una riflessione su quale possa essere la migliore forma di assetto viario dell’Amiata, per quanto riguarda la comunicazione fra i paesi della bassa montagna e con la Vetta. I capoluoghi di comune hanno sicuramente bisogno di essere collegati in maniera efficiente, ma la parte che ha maggior bisogno di intervento è quella che collega questi ultimi con la cima dell’Amiata. Sono di poche settimane fa le immagini degli intasamenti per un eccesso di afflusso, e crediamo sia evidente come il nostro territorio non possa essere messo a rischio ancora da accessi incontrollati. Abbiamo bisogno di ospiti, ma non delle macchine, che accedono in Vetta, per altro a costo zero.

Vogliamo avviare un dibattito sulla necessità di parcheggi multiservizi a pagamento nella cinta dei paesi a valle. Parcheggi a pagamento che consentirebbero di offrire servizi ai turisti (bagni, acquisto di biglietti, informazioni turistiche…), collegati con la parte alta della montagna da navette, modulabili a seconda delle effettive esigenze di presenza sul territorio. Con il vantaggio di poter reinvestire gli utili dei parcheggi in servizi e azzerare la visione antagonista delle due fasce di montagna. Esperienze simili già adottate ad esempio in Trentino o nell’Appenino modenese hanno dato significativi esempi di successo. Come sempre speriamo di sollecitare il dibattito e la produzione di idee, che devono essere presto messe in campo per il giusto sviluppo della nostra economia.

Segreteria ASEA

Da Venerio
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