Cominciano a comparire i cartelli che dovranno fare da dissuasori a eventuali male intenzionati. I cartelli informano che in quella comunità funziona il passaparola e che se succede qualche cosa di anormale c’è un filo rosso che collega tutti quanti i residenti e che si attiveranno immediatamente tutti gli strumenti di informativa della situazione alle forze dell’ordine. L’iniziativa che è già in campo in molte regioni italiane, Toscana compresa, fa forza sullo spirito di osservazione delle persone e sulla volontà di attivarsi in ogni momento per contribuire alla serenità della vita quotidiana. Una sorta di sorveglianza volontaria come avveniva una volta, quando si faceva sì che il “vicinato” fosse sorvegliato dagli stessi residenti. La proposta di istallare cartelli dissuasori era partita circa due anni fa dall’associazione Amici dell’Amiata, un gruppo di cittadini che non sono voluti restare con le mani in mano di fronte ai piccoli fatti di malvivenza assai frequenti e che hanno chiesto al comune di Arcidosso di mettere i cartelli. La richiesta fu approvata dal consiglio comunale arcidossino circa due anni fa e adesso i cartelli sono pronti. L’associazione Amici dell’Amiata ha trovato sostegno convinto nel comune di Arcidosso, è costituito da cittadini di Castel del Piano, Santa Fiora e Arcidosso che si sono da tempo organizzati per l’iniziativa del controllo di vicinato con un gruppo whatsApp: il presidente è Massimiliano Callieri, Vicepresidente Federico Tiberi, tesoriere Alberto Lazzeretti, segretario Gennaro Cerullo e consiglieri Michele Bellettini e Sara Simoncioli. Oltre al gruppo whatsApp, sono molte altre le iniziative già messe in campo e quelle in cantiere: “Contiamo – spiega Callieri – di replicare gli incontri sul bullismo che l’anno scorso ebbero un bel riscontro di pubblico e suscitarono molto interesse”.