Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ritengo che gli usuali auguri di buon anno, che siamo soliti scambiarci senza troppa convinzione, nel caso del 2024 credo sia invece necessario metterci un poco più di enfasi e sperare che si avverino, per ognuno di noi ma anche collettivamente. Questo di fronte al devastante e doloroso quadro che vede conflitti bellici colpire tanti Paesi del mondo. Se a questo aggiungiamo le difficoltà economiche di vaste aree del pianeta, si spiega perché in tanti provano nei modi più incredibili, ad emigrare verso una terra e un futuro migliori.
Non è facile affrontare con leggerezza queste situazioni, quindi vorrei più modestamente soffermarmi su problemi più semplici ma ugualmente importanti. Ad esempio per rimanere nel nostro microcosmo nel quale abitiamo, cioè quelli che riguardano il comprensorio del Monte Amiata.
Il nostro territorio innegabilmente è interessato da una stagnazione, e in alcuni casi da un declino, costante, rispetto al quale occorrerebbero strumenti e capacità tali da provare ad invertire questa tendenza.
È un problema generale, che riguarda ognuno di noi in qualsiasi comune sia residente, ma indubbiamente le possibilità di operare un’inversione economica, sociale e culturale, sono affidate alla classe politica e alle Amministrazioni comunali interessate.
Sicuramente anche le associazioni sociali ed economiche del Monte Amiata potrebbero dare un contributo importante. Mi sembra utile segnalare l’associazione ASEA che, almeno dal punto di vista teorico/programmatico, sta operando per affrontare e superare alcuni problemi territoriale. La speranza è che non perda questo positivo entusiasmo che fino ad adesso mi è sembrato di cogliere.
Ma questo non può essere sufficiente se le Amministrazioni comunali non faranno di più rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Purtroppo non sembra dare risultati l’Unione dei Comuni, essendo questo livello istituzionale demotivato e vuoto di prospettive.
Ogni Comune del nostro comprensorio deve mostrare più energia, più attenzione e mettere in campo una progettualità più alta. Non siamo sicuramente all’anno zero, ma siamo molto indietro. Al di là di alcune tendenze positive, come quelle emerse dal Comune di Santa Fiora -solo per fare un sincero esempio- sono sicuramente incoraggianti e da approfondire. Però siamo in grande ritardo, per questo occorrerebbe fare veramente “squadra” per far sì che le esperienze siano intercambiabili e non soltanto parole dette come facili slogan. Comunque “auguriamoci” un buon 2024, ne abbiamo bisogno tutti.Franco Agosti