Quello della sovrappopolazione degli ungulati è una questione annosa che ormai da anni interessa il Comune di Abbadia San Salvatore sul quale da tempo si è mossa l’Amministrazione Pubblica. Il problema riguarda la presenza di ungulati all’interno del centro abitato, animali che liberamente vivono nelle vie centrali del paese, vicini alle abitazioni, nei pressi degli istituti scolastici e che rappresentano sempre di più un pericolo, con il rischio di danni a cose e persone.
Nel 2015 la problematica era stata affrontata attraverso l’emissione di ordinanze sindacali contingibili e urgenti ai sensi dell’art. 54 del TUEL, volte al posizionamento di gabbie di cattura. Le ordinanze avevano il nulla osta della Prefettura ed erano state attuate dalla Provincia di Siena attraverso la Polizia Provinciale. La procedura non ha mai portato risultati davvero significativi, giacché con tale metodo è stato catturato soltanto un capo a fronte dei numerosi presenti.
Nel 2016, è stato ripercorso lo stesso iter, l’unico che era stato indicato come “possibile”, ma il risultato è stato quello di trovarsi di fronte alla difficoltà di capire chi e come doveva gestire la questione a seguito dei cambiamenti normativi in merito agli assetti istituzionali (abolizione delle Province e passaggi di competenze). Per tale motivo, nello stesso anno per arrivare all’emissione di un’ordinanza di cattura sono stati impiegati mesi, precisamente da febbraio a settembre 2016, quando finalmente è stato possibile piazzare cinque gabbie di cattura. Ancora una volta, le gabbie non hanno prodotto alcun risultato in circa tre mesi di posizionamento.
A seguito delle continue segnalazioni dei cittadini per l’aggravarsi della situazione (dove non sono mancati anche casi di aggressione) e nella consapevolezza che le strade fino a quel momento percorse non avessero risolto alcunché, dal dicembre 2016 in poi l’Amministrazione ha cominciato a richiedere l’autorizzazione all’abbattimento di tali animali a tutte le Istituzioni possibili.
Ad oggi però non è stata fornita alcuna soluzione. La Regione Toscana non ha mai risposto né positivamente né negativamente all’istanza, nonostante abbia sempre manifestato interesse alla problematica. Nel frattempo gli animali continuano a creare pericolo, il problema è rimasto e la situazione si è aggravata e nonostante l’incessante lavoro di coordinamento tra Amministrazione e Polizia Municipale sembra francamente impossibile che nessuno abbia ancora compreso quanto la situazione non sia più sostenibile.