Accogliamo con soddisfazione la decisione del Ministro Franceschini di opposizione alla Centrale in Val di Paglia e esprimiamo il nostro sostegno alla Soprintendenza di Siena per la tutela del territorio dell’Amiata e della Val d’Orcia sempre più sotto attacco da un industrialismo sfrenato che non conosce limiti e non vuole controlli. La battaglia che dura da anni ha visto la Lista Civica Abbadia Futura fermamente contraria ad un progetto che ha evidenziato rischi e non compatibilità con l’area. La centrale avrebbe un impatto irreversibile sull’area: un’imponente struttura che andrebbe ad occupare circa 5 ettari di terreno agricolo di qualità; 40 torri di 12 metri ciascuna funzionanti 24 ore su 24 con emissioni sonore di 104,7 decibel; 17 pozzi di produzione e reiniezione; rischi elevati per le sorgenti termali di di S.Filippo; ampliamento della cabina elettrica portata ad alta tensione nel centro abitato di Abbadia. La Val di Paglia non è certo quell’area degradata che strumentalmente si dipinge, è l’inizio della nostra storia, le origini di Abbadia S. Salvatore legate al sito archeologico romano di Voltole e Voltolino e ad uno dei tracciati originali e più significativi della Via Francigena con enormi potenzialità turistiche se il percorso venisse agganciato alla nostra Abbazia. Ed invece tutto irrimediabilmente cancellato per una centrale di tipo speculativo, che va ad inserirsi nel progetto “Amiata Polo Industriale Geotermico”.
“Una centrale di nuova generazione”, mai sperimentata. Lo sostiene Sorgenia, lo dichiara il Governatore Eugenio Giani definendola una “sfida, una sperimentazione con una tecnica, che se funziona, può aprire più potenzialità per lo sfruttamento geotermico. Quel “se funziona” ha dell’inquietante ed è di una gravità assoluta: si autorizza la sperimentazione di una centrale a ciclo binario, 9,99 MW, in un territorio estremamente fragile, in area sottoposta a sismicità naturale quando è Sorgenia stessa a dichiarare che “le operazione di stimolazione e reiniezione nei pozzi possono innescare fenomeni di sismicità indotta con scosse frequenti ma di bassa magnitudo”. Di che entità? 3/4/5 gradi della scala Richter? (Ci risulta che a Strasburgo, un impianto analogo, sia stato chiuso di recente a causa del verificarsi di fenomeni sismici.) Il tutto, come sostiene Thomas Braun, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, incaricato dalla stessa Regione Toscana, in area ad elevata sismicità lungo il Graben di Radicofani, che caratterizza la Val di Paglia, la Val d’Orcia e il comprensorio sismico dei Monti Vulsini. “Non è da escludere, continua, che attività produttive di estrazione e iniezione nell’area della val di Paglia/Val d’Orcia possano innescare sismicità su faglie attive presenti”. A chi la responsabilità di eventuali danni? Il Sindaco Tondi e la sua maggioranza si guardano bene dal firmare l’assunzione di responsabilità per eventuali danni ambientali derivanti dalla centrale. Il tutto per una centrale a 9,99 MW, mai sperimentata, dagli esiti incerti e inquietanti.
Il Sindaco Tondi afferma di volere la sicurezza del paese senza assumersene la responsabilità ed anzi delegandola a Sorgenia senza considerare che con il progetto della centrale ci sono tutti i presupposti per provocare nuove pericolosità in un paese già ampiamente compromesso, con frane attive e dissesto. Con la centrale si andrebbe ad accrescere il degrado di in un territorio che chiede solo di essere migliorato e tutelato. Chiediamo una svolta, Sindaco Tondi, non chiediamo di essere condotti nuovamente verso un modello industriale che conosciamo bene. Ragioniamo sulle reali alternative energetiche, veramente rinnovabili e non speculative, ragioniamo sulle potenzialità del paese e della montagna, apriamo una nuova pagina per il nostro paese con progetti veramente sostenibili anche attraverso le Comunità Energetiche.
Lista Civica Abbadia Futura