L’Expo 2015 rappresenta un’occasione straordinaria per conoscere e valorizzare un’eccellenza italiana: l’ottimo cibo.
La tavola della famiglia Sforza costituisce in questo ambito un’esperienza esemplare: i rami della casata sono storicamente presenti in varie regioni italiane e presso le corti europee, in una rete culturale, politica e di qualità di vita straordinaria, strettamente connessa.
Tuttavia, mentre i celebri Sforza di Milano e di Pesaro sono estinti da secoli, la tradizione anche gastronomica degli Sforza di Santa Fiora è ancora viva nell’antica contea sul Monte Amiata, luogo suggestivo che coniuga un affascinante contesto ambientale e importanti testimonianze artistiche ed architettoniche ai piaceri della tavola.
Dalle ricerche d’archivio, relative a vari secoli della nostra storia, emerge costantemente una dieta particolarmente variegata, attenta alla qualità.
Questo è il motivo per cui in Casa Sforza non si soffriva di “gotta”, a differenza di altre nobili casate dell’epoca. A Santa Fiora era (ed è tuttora) particolarmente gradito coniugare cibi di carne ed affettati, molte verdure, pesce (le ottime trote del Fiume Fiora), funghi e tartufi, frutta in grande quantità e varietà. L’antica consuetudine, caratterizzata da pietanze semplici e raffinate, spesso valorizzate da accostamenti insoliti e salutari, è ricostruita in questo volume, che rievoca su basi documentarie l’alimentazione quotidiana sforzesca di oltre tre secoli, particolarmente seducente, suggerendo indirettamente ai lettori di sperimentare a Santa Fiora le gioie della cucina attuale.