Una scommessa del comune di Piancastagnaio che vi ha investito 80.000 euro e di un pull di imprenditori e figure varie tutte legate al mondo della lavorazione della pelle, che pensano sia giunto il momento di dare una svolta stabile a questa attività così storicamente radicata in Amiata e in particolare a Piancastagnaio. Insomma, dopo che anche grandi firme della moda hanno scelto Piancastagnaio per la loro attività di lavorazione della pelle, adesso ci vuole una scuola in loco.
Pare quasi si replichi, a più di 50 anni di distanza, la grande intuizione del parroco Don Zelio Vagaggini, quando, nel 1962, si impegnò con tutte le forze perché a Piancastagnaio potesse concretizzarsi un corso per giovani pellettieri organizzato dal Ministero del lavoro. Fu proprio a seguito di questo corso, tenuto dal fiorentino Adone Arnetoli che nei primi mesi del 1963 aprì a Piancastagnaio il primo borsettificio.
Piancastagnaio, quindi, diventerà una sezione distaccata di una scuola di pellettieri di Scandicci molto nota e il paese del Monte Amiata spera così di poter vedere rinascere, accanto ai grandi stabilimenti, anche altre piccole aziende che con l’andar del tempo sono state chiuse nel borgo amiatino. Si tratterebbe di ricreare una base artigianale locale solida, serbatoio di lavoro per gli abitanti così com’era un tempo.
L’intenzione di Piancastagnaio è quella di prevedere la partecipazione gratuita alla scuola per i residenti. Oltre a questo, c’è anche l’intenzione di aprire l’amministrazione partecipata della scuola ai comuni limitrofi che a fronte di adeguati investimenti, potrebbero poi aprire la strada della frequenza gratuita ai loro cittadini.