Senza nulla voler togliere a nessuno, ci sono persone che più di altre, non necessariamente avendone l’intenzione o ricercando di emergere, lasciano un segno nella comunità nella quale trascorrono la loro vita, specie se si tratta di piccole realtà. Ademaro Caselli, scomparso nei giorni scorsi all’età di 80 anni dopo un mese di ricovero ospedaliero prima ed in clinica di lungodegenza poi, è stato una di queste persone. Nato nel confinante comune di Seggiano, all’età di sette anni si trasferì a Castiglione con i genitori e le sorelle. Terminate le scuole dell’obbligo mostrò subito il suo spiccato interesse per la motoristica in generale ed iniziò a muovere i primi passi in un’autofficina del paese. Dopo alcuni anni decise di mettersi in proprio e successivamente creò una propria officina in Via del Poggiolo, dove andò ad abitare, in grado di ricevere al suo interno anche i mezzi agricoli più imponenti e di dimensioni superiori alle utilitarie, esercitando per decenni questa attività con attenzione, competenza e riscuotendo apprezzamenti dalla clientela. Un artigiano con la A maiuscola, sempre alla ricerca di soluzioni funzionali e pratiche, che si è dedicato con grande passione anche all’agricoltura. In gioventù (e fino all’età adulta, a dire il vero), Ademaro coltivò una passione tutta sua: quella per il motocross e le gimkane: gareggiava in ambito provinciale e regionale, riportando successi e ottimi piazzamenti, divenendo un emblema ed un orgoglio per i suoi compaesani che, non di rado, lo seguivano per sostenerlo. Passione, questa, trasmessa al figlio Stefano e poi arrivata fino al nipote Marco. Ai tempi ognuno gareggiava per se e non c’erano troppe regole: lui escogitò il “trucco” di accorciare la lambretta con la quale partecipava alle gimkane, cose che gli permetteva di girare intorno ai birilli con maggiore rapidità di altri. Al suo fianco, per 54 anni, la moglie Fiorella, sempre pronta ad assecondare, a parte qualche rimbrotto amorevole, quest’uomo istrionico, sempre allegro, sorridente prima con lo sguardo che nell’espressione.