Le festività pasquali sono appena trascorse, ma quello tra maggioranza e minoranza al Comune di Castiglione d’Orcia sull’utilizzo della stanza in uso alla minoranza consiliare, appare più un armistizio che un trattato di pace. L’edificio di Viale Marconi ospita da alcuni anni, in “coabitazione”, la scuola media inferiore (ad esser precisi scuola secondaria di primo grado) e gli uffici comunali. Per assolvere ad una misura per la prevenzione del contagio, era già stata individuata una stanza dove far sostare in “isolamento temporaneo” gli alunni che dovessero risultare durante la presenza a scuola portatori di sintomi che meritino di essere approfonditi. È poi emersa l’esigenza che uno spazio analogo, ma a se stante, debba esserci anche per i dipendenti comunali. L’ospitalità data alla scuola ha ovviamente sottratto spazi agli uffici e già la situazione era per forza di cose “emergenziale” con, ad esempio, l’ufficio del segretario comunale ospitato in coabitazione nella Biblioteca comunale (peraltro attualmente chiusa al pubblico, data la pandemia in corso). La ricognizione è stata quindi rapida ed è stata individuata come possibile spazio per l’eventuale “isolamento temporaneo” dei dipendenti, la piccola stanza data in uso al gruppo consiliare “Presenza Attiva per Castiglione d’Orcia”, costituito dal capogruppo Giuseppe Antipasqua e dai consiglieri Peppina Mesina e Davide Giovannetti. Alla richiesta del sindaco, Claudio Galletti, in un primo momento la risposta era stata negativa, indirizzando copia delle missiva di riscontro anche al Prefetto. Nei giorni scorsi la posizione è stata modificata, comunicando la disponibilità affinché la stanza sia usata a fini di prevenzione sanitaria, riconoscendone l’importanza fondamentale, chiedendo però che sia assicurata ampia agibilità istituzionale degli spazi comunali, in particolare per le sedute consiliari, riunioni ufficiali, accesso e consultazione degli atti.