Gli operatori della montagna esprimono amarezza per la bocciatura in extremis del loro progetto e chiedono agli enti che li hanno sostenuti di trovare insieme reali soluzioni.
Non ha fine la saga del contributo di 500.000 euro che la regione Toscana ha stanziato per la riorganizzazione e la messa a punto della stagione estiva della parte alta del cono dell’Amiata, così come avevano ipotizzato gli operatori della montagna e i comuni di Abbadia San Salvatore, Castel del Piano e Seggiano. Ora l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo, incline a sposare altre idee, plaude al progetto di cicloturismo voluto da tutti i comuni dell’Amiata grossetana più Piancastagnaio (Amiata senese). “È con grande amarezza e disappunto che le aziende che operano nella parte alta della montagna hanno appreso le ultime evoluzioni che concernono il progetto Destinazione Vetta Amiata -Non solo neve”. È l’incipit della nota stampa degli operatori della parte alta dell’Amiata. “Non ci dilunghiamo ancora sul passato del progetto, come sia nato in un momento di grande difficoltà economica di dette aziende, del percorso accidentato che ci ha portato al suo concepimento. Si trattava di salvare una realtà economica e valorizzarla, di arricchire di attrattori turistici attuali (turismo dei sentieri, bike, percorsi a cavallo, aree attrezzate per i più piccoli, razionalizzazione e decoro urbano dei poli, definizione e sostenibilità del turismo invernale, creare attività che finanziassero nel tempo manutenzione e incremento di ciascuna voce progettuale). Né racconteremo dello sforzo di recepire tutte le istanze e di renderle armoniche e realizzabili. Tutto questo è noto. Meno noto il percorso pubblico del progetto. In più occasioni, sulla stampa, su reti televisive locali, durante incontri più o meno pubblici non solo lo abbiamo illustrato agli enti pubblici ma abbiamo pregato che lo facessero proprio affinché lo sostenessero e realizzassero, approdando al finanziamento concessoci dalla Regione (1 500 000 euro in tre tranche una delle quali per altro già arrivata sul territorio e impiegata per la realizzazione di parte del progetto). Le unioni dei comuni grossetana e senese sono state individuate come ricettori del finanziamento in quanto enti pubblici maggiormente vocati a dare garanzia del corretto impiego delle risorse. Dopo quattro anni di lavoro condiviso apprendiamo che le risorse verranno impiegate per la realizzazione di un altro progetto. Dopo quattro anni di impegno in termini di tempo e alcune volte economico apprendiamo che la logistica del nuovo progetto riguarda i paesi a valle che insieme alla Vetta del monte Amiata costituiscono sì un prodotto turistico univoco ma che ci lascia inadeguati e non ci permette non dico la competitività con altre zone ma ci impedisce persino il raggiungimento di una proposta commerciale dignitosa”. E incalzano: “Se denunciavamo la crisi quattro anni fa e ne avevamo proposto la risoluzione con un nuovo rilancio, ancora più grave è la situazione attuale nella quale, estenuati da tre mesi di pandemia gli imprenditori si avviano alla ripartenza contando sulle enormi potenzialità della nostra montagna che resteranno purtroppo inespresse, perché non realmente fruibili”. E concludono: “A questo punto, registrando non solo la delusione cocente di vedere vanificati tanti sforzi e disattese tante promesse cerchiamo ancora una condivisione con gli enti che fino a ieri ci hanno accompagnato lungo questo percorso. Vorremmo comprendere la natura di alcune scelte e trovarvi soluzioni reali, e questa volta, certezze e sostegno reale”.
Mariella Baccheschi