L’Educazione è stato il tema della consulta dei soci Coop di quest’anno. Auditorium comunale di Santa Fiora al completo, tanto pubblico giovane grazie alla partecipazione delle classi del Liceo Enrico Fermi di Castel del Piano, dell’Istituto tecnico economico Padre Balducci di Santa Fiora e del Liceo delle scienze Umane e Sociali Gian Domenico Peri di Arcidosso. Dopo il benvenuto iniziale da parte dell’assessore al turismo di Santa Fiora Isabella Dessalvi, la giornata è ufficialmente iniziata con il discorso di apertura del Presidente di Coop unione amiatina Fabrizio Banchi. Dopo aver ringraziato i soci, vero cuore attivo di Coop, con cui da anni ormai vengono svolte attività per il sociale, i professori che hanno consentito ai ragazzidelle scuole dell’Amiata grossetana di partecipare a questa giornata, Banchi ha posto l’attenzione su come sia complesso al giorno d’oggi evidenziare le differenze tra Coop e altre cooperative. “Il web pone sullo stesso piano notizie frutto di ricerche giornalistiche, provenienti da fonti attendibili, e altre meno veritiere”-ha spiegato alla platea Il presidente di Coop unione amiatina-“Coop troppo spesso è stata affiancata a cooperative dissimili a noi, sia nei prodotti che negli scopi. La comunicazione è fondamentale, il non riuscire a farci conoscere per chi siamo è anche colpa nostra”. “La cooperativa è parte dei nostri territori”-Ha proseguito Banchi-“I nostri valori sono certificati dai prodotti a marchio. In un contesto di informazione dobbiamo migliorare la nostra comunicazione per far meglio conoscere le nostre attività e i nostri prodotti, ma anche per interagire con i clienti. I concorrenti più temibili sono coloro che meglio interpretano il territorio e i bisogni di chi lo abita. Per questo cerchiamo di mantenere sempre al centro dei nostri interessi la comunicazione con i soci”. Il presidente ha concluso il suo intervento ricordando i festeggiamenti del 12 dicembre per i 130 anni dalla nascita di Coop Unione Amiatina.
Il primo ad affronare il tema della giornata, ovvero l’educazione, è stato il pedagogista bergamasco Johnny Dotti. “Educarci a educare è il tema che mi è stato affidato oggi, un tema estremamente complesso visto il periodo storico che stiamo attraversando”. L’educazione è possibile solo ponendo i due interlocutori sullo stesso piano. In un periodo tecnocratico come il nostro, in cui è necessario essere adeguati, più che educati, è ancora possibile riuscire a educare? Io non credo. A l’uomo è rimasto solo da fare l’impossible, ed è nostro compito farlo”.
Nessuno può educare da solo, è necessaria una comunità che riesca a trasmettere valori e insegnamenti alle menti più giovani, l’esperienza è un valore fondamentale senza di essa non c’è educazione.
Dopo l’intervento di Dotti, è toccato a Alessandro Rizzi esprimersi in merito al tema educare alla bellezza. Rizzi, che definisce se stesso come cantastorire, ha tenuto una vera e propria lezione di storia dell’arte, spiegando alla platea l’evoluzione dell’dea di bellezza. “Lavorare alla bellezza dentro di noi per poterla esprimere”. “Dobbiamo abituarci a guardare cose belle per generare emozioni belle”. Dopo l’interessante intervento di Rizzi, Stefano Oliviero, ricercatore della facoltà di Scienze della formazione e psicologia di Firenze, ha parlato della storia dell’educazione al consumo. “Consumando ci si forma e si cresce”-ha spiegato Oliviero-“l’educazione riguarda ogni attimo della vita. “Consumare ha molti significati: compiere, sprecare, sfruttare, esaurire. Educare al consumo è una categoria formativa, quando cumsumo imparo qualcosa, posita o negativa. Consumare è un processo formativo, gli oggetti influenzano chi siamo, così i prodotti Coop”. L’ultimo intervento prima della pausa pranzo è stato affidato a Daniela Mori, presidentessa servizio sorveglianza di UniCoop Firenze. Il tema da lei affrontato è stato “educare a cooperare”, concetto molto caro a Coop. “L’idea di educare è sempre stata alla base delle cooperative. Educare a partecipare: l’emancipazione delle classi subalterne ha costruito consapevolezza sociale”. Dopo la pausa pra
nzo, a base di prodotti a marchio Coop, si è parlato di Educazione al rispetto con Giacomo Bottinelli di LAV (lega anti vivisezioni). Il rispetto nei confronti degli animali e l’empatia nei confronti delle loro condizioni sono stati gli argomenti al centro del discorso di Bottinelli: “È
necessario che i più piccoli vedano nei genitori il rispetto verso gli animali, per poi poterne avere a loro volta”.
Renata Pascarelli, direttrice qualità Coop Italia, ha parlato dell’educazione tramite contenuti. Coop specifica sempre la provenienza delle sue materie prime. Pascarelli ha parlato della linea “Origine” che tutela tutte le fasi della filiera. Durante il suo intervento, la direttrice qualità di Coop ha esposto il problema degli antibiotici, e di come Coop, abbia diminuito ed eliminato, in alcuni casi, l’utilizzo di questi. “Il nostro obi
ettivo è quello di eliminare gli antibiotici dagli allevamenti, traguardo già raggiunto con le carni avicole”.
Enrico Parsi, direttore scuola Coop, ha trattato il tema dell’educazione alla complessità. La giornata si è conclusa con l’intervento di Irene Mangani, ACCDT, (Associazione Cooperative di Consumatori Distretto Tirrenico), che ha riferito la sua prima esperienza con Coop, avvenuta a sedici anni, tramite un progetto, finanziato appunto dalla cooperativa amiatina, durante il quale era rimasta colpita della colloquialità dei rapporti con i rappresentanti di Coop. Tutta la giornata è stata scandita dalle presentazioni di Maria Teresa Delogu e dagli sketch di Sara Ginanneschi e Miriam Magnani.
(Foto Beatrice Mancini)