Vendemmia di qualità nel Toscanavendemmie sono terminate nella zona del Montecucco, in una annata caratterizzata da una discreta variabilità a seconda della ubicazione. In particolare variazione nella piovosita più che nel regime termico. Ecco qundi un aspetto importante nella scelta dell’obiettivo enologico, vale a dire nella scelta della destinazione delle uve per vino rosato, rosso e riserva, che richiedono uve con carattieristiche diverse nella maturazione tenologica e fenolica. In particolare per il vino rosato sono destinate uve dalla gradazione zuccherina piu moderata e un contenuto in acidi organici piu sostenuto, la dotazione fenolica non e importante in quanto la tecnica di vinificazione preceduta da una pigiatura soffice, viene condotta senza bucce e vinaccioli. Sono destinate a questa tipologia di vino le uve della scelta vendemmiale, quelle dei vigneti giovani e le uve che in relazione allo stato di maturazione, non raggiungono in alcune annate una maturazione tecnologica e fenolica soddisfacente. Quando le uve raggiungono livelli soddisfacenti, ovvero un equilibrato contenuto tra le diverse componenti, saranno destinate alla produzione del vino rosso di annata o di affinamento. Di solito in una azienda questa e la porzione di vino prodotto più consitente. La produzione della tipologia riserva si caratterizza per uve di gradazione zuccherina piu elevata e da una maturazione fenolica ottimale, che si raggiunge in alcuni vigneti, dotati di buon equilibrio vegeto-produttivo, di norma accompagnato da una produzione idonea, acini di dimensione moderata, buon rapporto buccia – polpa e soprattutto elevata dotazione polifenolica e, soprattutto tannini morbidi, ovvero ben polimerizzati. Queste condizioni non si verificano sempre e in tutti i vigneti, pertanto il viticoltore deve seguire il processo della maturazione, per cogliere il momento migliore. L’evoluzione della maturazione per effettuare scelte consapevoli, è un passaggio ineludibile, sèbbene sia molto impegnativa. I metodi disponibili sono fondamentalmente tre, le tecniche che utilizzano strumenti portatili, permettono di fare moltissime letture dalle quali si ottengono i dati mediante correlazione una curva di taratura. Questi strumenti sono utilizzabili dopo messa a punto, tuttavia, dato il costo elevato, da grandi aziende o da aziende consorziate. I controlli prevendemmiali prevedono determinazioni di laboratorio di alcuni componenti, quali, zuccheri, acidità titolabile, pH antociani estraibili, polifenoli totali. Queste analisi prevedono un campione fresco che dovrebbe rappresentare un determinato vigneto, che non è facile da realizzare. Inoltre, dipende dalla rapidità con cui il laboratorio fornisce i dati. Altra determinazione possibile, quando si vuole ottenere un vino dai tannini morbidi è la analisi sensoriale degli acini, effettuata su campioni di acini integri, possibilmente da parte di un panel addestrato. Anche in questo caso la rappresentatività del campione è importante per ottenere informazioni sulla maturità fenolica della buccia e del vinacciolo. Questa tecnica, se ben condotta può dare degli interessanti risultati per valutare l’attitudine di un determinato vigneto. La tecnica messa a punto dal sottoscritto a partire dal 2003 sui vitigni Sangiovese, Ciliegiolo e Aleatico, e stata utilizzata sperimetalmente per una decina d’anni su Sangiovese fornendo risultati attendibili per individuare sia la data di vendemmia, sia la potenzialità delle uve a dare origine a un vino Sangiovese riserva. Sostanzialmente, le variabili che condizionano la qualità delle uve, dipendono dalle condizioni del sito. La tipogia del vigneto, e dalle condizioni climatiche che caratterizzano un’annata. L’interazione tra i fattori genetici, ambientali e geopedologici del sito, i determina ogni anno una potenzialità qualitativa che è sitospecifica. Per quanto riguarda le principali zone di produzione del vino, si prospetta un’ annata di grande qualità.