A Monticello Amiata si aspetta la decisione del Comune per sapere quali aree saranno valutate idonee alla geotermia. Giovedì 25 agosto a un incontro organizzato dalla lista A/gente comune, guidata da Giovanni Barbagli, al tavolo con Alice Bianchini, hanno potuto parlare più voci: Fabio Roggiolani, già consigliere regionale dei Verdi e oggi presidente Giga e cofondatore di Ecofuturo, i rappresentanti della società Geoenergy che ha la concessione per la centrale Monte Labro. Poi Pino Merisio di Montenero d’Orcia, contrario alla geotermia, sia che si tratti di metodo flash che di ciclo binario.
Roggiolani ha spezzato invece la sua lancia a favore della “buona geotermia”: “I sindaci barricaderi contro questa geotermia pulita perché dicono sì alle centrali flash? Il prossimo 19 e 20 settembre – ha detto – la rete geotermica farà un viaggio in Austria per far vedere centrali a ciclo binario. Perché non venite a vedere?”.
Una posizione che ha poco convinto alcuni astanti che hanno ribadito chiaro e tondo che anche quelle centrali sono “una minaccia”. Posizione che hanno cercato di smontare i tecnici della Geoenergy, chiarendo, innanzi tutto, che la loro, per adesso, è solo un’esplorazione per vedere se ci sono i fluidi. “Al pozzo esplorativo – hanno detto – è già stato detto di sì dalla regione. Abbiamo i più moderni impianti di perforazione e l’impianto è temporaneo. Solo dopo 120 giorni si deciderà per la costruzione o meno della centrale”, hanno specificato, ribadendo il limitato impatto ambientale, l’assenza di emissioni e rumore circoscritto e ipotizzando la possibilità del teleriscaldamento per il paese. Ma Pino Merisio ha presentato tutta un’altra storia: materiali per la costruzione e la perforazione inquinanti, rischio di inquinamento delle falde, sismicità indotta, subsidenza: “E poi – ha ribadito – i nostri territori hanno fatto altre scelte economiche, agricoltura, vino, olio. Continueremo la lotta legale e popolare”.
Posizioni, insomma, ormai collaudate. Ognuno resta del suo parere e anche di fronte alla necessità che il Comune individui, entro la metà settembre, le aree non idonee alla geotermia, atto indispensabile, essendo Cinigiano comune confinante con quelli geotermici e dunque geotermico esso stesso, c’è stato chi ha sostenuto: “A Cinigiano nessuna area è idonea”. Ma ormai questa posizione è pura utopia, per lo meno se resteranno in piedi le nuove disposizioni regionali che legano i comuni geotermici a una scelta. A meno che la Regione stessa non accolga la richiesta della rete Nogesi di “rivedere la politica energetica e il rapporto con i suoi territori, fermando le procedure e le delibere sulle ANI e giungendo ad una legge organica, attraverso una nuova moratoria”.
Per adesso i comuni sono obbligati a dare l’indicazione, pena la decisione superiore della regione stessa. E allora la maggioranza degli astanti di Monticello ha sottoscritto una risoluzione in cui dice di “voler attendere le conclusioni della Conferenza dei servizi, confermando intanto le perplessità sul sito Monte Labro” e ha deciso di “chiedere all’amministrazione di individuare le aree non idonee”. Una volta approvate le aree idonee, si avvii subito un confronto sui benefici spettanti al territorio.