Fra le iniziative della scorsa stagione estiva nel comprensorio comunale di Castiglione d’Orcia, due fra loro collegate svoltesi a Campiglia d’Orcia meritano una sottolineatura per il loro intento di aprire una riflessione sulle potenzialità e le possibilità di sviluppo odierno di questa realtà e, più in generale, del comune castiglionese. Sono, infatti, trascorsi 50 anni da quando l’antropologo americano Eugene Cohen visse, dal 1964 al 1966, in questa località con la sua famiglia, conducendo un vero e proprio studio i cui risultati raccolse in una pubblicazione di recente ristampata, che gli consentì di stringere rapporti con tutti o molti campigliesi, fra i quali la famiglia della compianta maestra Carla Lenti, con i suoi genitori Alfio e Flora. Questa “ricorrenza” ha offerto l’opportunità di allestire uno mostra fotografica nella quale, alle immagini scattate allora dallo studioso sono state affiancate immagini attuali, in un curioso quanto significativo confronto, ad esempio, sui mezzi con i quali si trasportavano e si trasportano i prodotti agricoli dai piccoli appezzamenti di terreno e dagli orti fino ai rimessaggi e alle case. La mostra ha riscosso un buon successo in termini di visitatori. A conclusione di questa prima iniziativa, allestita nel Centro Civico comunale, i vicini locali parrocchiali dell’ex asilo hanno ospitato un convegno, intitolato “1966-2016 E. Cohen, 50° di un americano a Campiglia”, per il quale la moglie dell’antropologo, signora Helen, ha fatto pervenire un saluto scritto, al quale erano unite alcune osservazioni sulla sua esperienza campigliese in quegli anni di permanenza, lette da Zelia Grosselli. Successivamente Guido Piazza ha invece illustrato i risultati della ricerca condotta da Cohen, ad esempio rispetto alle modalità interne con le quali nella Comunità si manteneva l’ordine, impedendo che i conflitti tra persone e famiglie degenerassero nella violenza. Interrogandosi sulle trasformazioni avvenute da allora, il relatore ha concluso che possono trovarsi ancora, specie nelle giovani generazioni, le condizioni per guardare con maggiore ottimismo al futuro. Il professor Lando Landi ha tratteggiato la figura di Carla Lenti, vista oltre alla sua funzione di educatrice, anche come una vera e propria artista, che esprimeva l’amore per la sua terra attraverso scatti fotografici e poesie; alcuni dei suoi componimenti sono stati letti, con profonda partecipazione, da Maria Rosaria Di Santo. Nel suo intervento Giorgio Sbrilli – promotore delle due iniziative – ha guardato al futuro di Campiglia, sostenendo che vi sono le risorse e le potenzialità per una “crescita felice” di tutto il territorio circostante, che la include: ambiente da valorizzare, paesaggio da preservare, centri storici da recuperare, termalismo da sfruttare con accortezza, rocche e castelli che rappresentano giacimenti culturali, l’agricoltura di unicità e qualità. A giudizio di Sbrilli deve essere ricercato un “gioco di squadra” che appare carente. Rispetto a Campiglia, ha sostenuto l’esigenza che la Pro Loco diventi punto di riferimento, creando gruppi di lavoro che si occupino, per esempio, di feste estive l’uno, di valorizzazione degli impianti sportivi l’altro, di uno studio di fattibilità per l’albergo diffuso come della ristrutturazione di Piazza della Fontemaggiore, di recupero dell’area archeologica e della rocca di Campigliola, dell’indotto che potrebbe portare il termalismo, di recupero dell’ex Teatro Ferrini. Nel suo intervento di chiusura, il sindaco Claudio Galletti ha ringraziato per l’organizzazione dei due eventi e rilevato la buona partecipazione dei cittadini, segno che l’interesse è stato suscitato. Ha poi, assicurato come, nonostante mille problematiche ed il calo costante di risorse economiche, l’Amministrazione Comunale stia cercando di portare avanti progetti ed iniziative per valorizzare il territorio, le risorse culturali, le testimonianze storiche, le produzioni agricole, il turismo portando esempi concreti di cose fatte, di progetti in via di realizzazione e di altri in fase di elaborazione. Fra i possibili progetti riguardanti Campiglia, oltre a dichiarare la disponibilità piena a collaborare (nei limiti di competenze e risorse date) ai vari progetti suggeriti, si è soffermato sul recupero della Rocca di Campigliola, invitando a seguire con attenzione anche i nuovi sviluppi di progetti termali nella vicina Bagni San Filippo. “Reputo positive questa vostra iniziativa che, partendo dalla rilettura delle analisi svolte dall’antropologo americano Cohen sulla comunità campigliese – ha concluso il primo cittadino – , guarda al suo futuro, cercando di stimolare le risorse umane del presente a fare costruttivamente la loro parte”.