Nel corso del consiglio comunale che si è tenuto il 31 Marzo scorso nella storica sede di Piazza Il Vecchietta, il vice sindaco Luca Rossi ha comunicato che rimetterà le proprie deleghe nelle mani del sindaco, Claudio Galletti, dimettendosi dal suo incarico per ragioni strettamente personali. Rossi ha voluto precisare che non ci sono ragioni politiche dietro al suo gesto e che, anzi, dopo le primarie tenutesi quasi due anni or sono, il lavoro svolto dalla Giunta e dall’Amministrazione è stato più che positivo, ed è innegabile che il Partito Democratico si sia ampiamente ricompattato dopo quel momento di confronto, anche vivace e combattuto. Il primo cittadino, da parte sua, si dichiarò molto rammaricato per le dimissioni, le cui ragioni devono però possono essere solo rispettate e non si prestano ad essere commentate. e da questioni di natura personale. Il sindaco ha però riconosciuto di “aver trovato in Luca Rossi un valido ed efficiente collaboratore”, cui sono state affidate deleghe importanti fra cui l’Urbanistica, il Termalismo e le Risorse idriche, materie che ha seguito con attenzione e puntualità. Galletti ha confermato, come in passato, che il suo o sua vice per il futuro dovrà ancora essere espressione della parte “alta” del Comune: per questo, una volta formalizzate le dimissioni di Rossi, le indicazioni per la sostituzione dovranno provenire dal Circolo PD di Vivo-Campiglia d’Orcia. Il coordinatore del Circolo, Andrea Valenti, ha affidato ad un tempestivo comunicato il ringraziamento a Luca Rossi per l’impegno fin qui profuso nel suo incarico, confermando che non ci sono motivazioni di natura politico-amministrativa dietro alla sua decisione, dettata esclusivamente da questioni di natura personale. A distanza di un mese, tuttavia, non sembra prendere “forma” la figura del sostituto di Rossi che, probabilmente, andrà a ricoprire incarico analogo con, magari, qualche possibile modifica nella ripartizione delle deleghe tra il sindaco ed i due assessori. Risulta che siano stati avviati contatti con alcune persone ma, per il momento, vi sarebbero stati garbati dinieghi ad assumere un incarico che – al pari di altri – richiede di spendere energie e tempo a favore della comunità locale che si è chiamati ad amministrare.