Approvata dal consiglio comunale di Castel del Piano, martedì 7 marzo, la variante al regolamento urbanistico di Castel del Piano che dà il via definitivo alla costruzione dell’area ex tannino, una volta zona industriale per l’estrazione di acido tannico e in un prossimo futuro zona mista, in parte residenziale e in parte destinata alle attività commerciali. Dopo che alcuni giorni fa la conferenza dei servizi riunita a Firenze aveva dato il via libera al piano di recupero e di sfruttamento sia come centro di attività produttive che come zona abitativa dell’area ex tannino, il progetto, presentato da Tan srl, è stato dunque varato definitivamente dal consiglio comunale e entro l’anno potranno, si ipotizza, partire i lavori. Ultimo atto, questo, le cui radici risalgono al 2012, per avviare il recupero di un’area strategica per Castel del Piano. Dei quasi 20.000 metri cubi esistenti, 3000 vengono destinati alla destinazione per residenza e i rimanenti sono destinati a forme di attività commerciali produttive. Previste 6 unità abitative. Non sarà abbattuta neppure la ciminiera, il simbolo dell’area e del paese stesso che verrà adeguatamente ripristinata.
Il consiglio ha votato sì in modo pressochè unanime, con l’eccezione del voto contrario di Michele Bartalini della minoranza “per un comune di tutti”. Al gruppo di minoranza il capogruppo Sandro Ginanneschi ha lasciato, infatti, libertà di voto. Ginanneschi, Borgoni e Vegni hanno votato sì considerando in modo lusinghiero l’occasione per ripristinare un luogo centrale del paese, se pure con qualche perplessità. Bartalini ha detto no portando in consiglio la contrarietà dei negozi del centro storico cittadino, che si sentono minacciati da questo nuovo centro commerciale, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale.
“Gli elementi salienti della proposta- commenta il sindaco di Castel del Piano Claudio Franci – consistono nella realizzazione di un insediamento misto con destinazione commerciale e in minima parte residenziale, col recupero della ciminiera esistente, demolizione e ricostruzione dell’edificio ex tannino, nel rispetto degli elementi formali e dimensionali dell’area. Si prevede, dunque, la realizzazione di un complesso, si pensa a una decina di negozi, per il piccolo commercio o esercizi di vicinato e la realizzazione di una media struttura di vendita (dove pare ormai certo che si trasferirà la coop Amiata ndc) e sei unità residenziali. Per Castel del Piano è una grande occasione per riqualificare un’area centralissima del paese e per adeguare l’attuale sistema viario e dei parcheggi di cui viene previsto un potenziamento significativo, con percorsi pedonali ad hoc. Via Campogrande sarà ampliata, con arretramento dell’area di intervento. La riqualificazione, poi, sanerà le criticità sia dal punto di vista del rumore, delle emissioni, del traffico pesante e dell’aspetto estetico. E è stato particolarmente gradito, di questo progetto, il recupero delle testimonianze storico architettoniche attraverso la loro ristrutturazione e con il loro riutilizzo funzionale. La variante la portiamo in approvazione al consiglio comunale del 7 marzo. Una scommessa importante per il nostro paese di cui si parla già da molto tempo, con l’idea, appunto, di vedere ripristinata una zona a cui si accede da un grande viale alberato e che ha disposizione spazi notevoli e comodamente raggiungibili.”
La notizia, insomma, dell’approvazione del progetto da parte della conferenza dei servizi, è motivo di grande soddisfazione per Franci, il quale osserva: “ Mi sono proposto, da qui alla fine del mio mandato, nel 2019, di lasciare definiti e avviati cinque progetti: il primo, appunto, questo dell’area ex tannino che per fortuna è stato chiuso e varato e che presumibilmente vedrà l’avvio dei lavori entro la fine dell’anno; gli altri, comunque, sono di eguale spessore. Si tratta della strada del Cipressino per la quale stiamo lavorando strenuamente, poi voglio lasciare in sicurezza i servizi sanitari, ospedale e gli altri servizi, voglio chiudere il nuovo regolamento urbanistico sul quale ci stiamo impegnando e infine bloccare definitivamente il progetto di centrale geotermica a Montenero. C’è un bel daffare. Speriamo di concludere entro i prossimi due anni”.