Alla grande mostra di Roma su David Lazzaretti, che àsar inaugurata il 16 febbraio, saranno esposti anche alcuni reperti conservati attualmente nel centro di documentazione e nel museo di Arcidosso dedicati al Santo David. Sabato scorso 21 gennaio, infatti, dopo aver preso contatti ed accordi col sindaco Jacopo Marini, sono arrivati nel paese amiatino il direttore del museo nazionale delle arti e tradizioni popolari di Roma, Leandro Ventura e la funzionaria dei beni culturali Marisa Iori con l’architetto che sta curando la mostra romana, per prendere visione degli oggetti e dei documenti conservati nel castello aldobrandesco di Arcidosso e per selezionare quelli da chiedere in prestito. Sono stati ricevuti, accompagnati al castello e sul Monte Labro, dall’assessore alla cultura Adriano Crescenzi e dall’ex bibliotecario di Arcidosso Carlo Goretti che si è per anni prodigato perché il museo dedicato al profeta dell’Amiata fosse il più ricco possibile di carte e di oggetti. “Le trattative per ottenere in prestito quanto riteniamo utile alla nostra mostra romana- spiega la funzionaria Marisa Iori- sono aperte. Ad Arcidosso vi sono oggetti significativi, manoscritti, volumi e reperti materiali che ci interessano”. Centro di documentazione e museo davidiano, infatti, contengono libri, manoscritti, fotografie, epistolari, acquerelli, labari, casacche, bastone di David e molto altro: “Noi come museo nazionale, possediamo- spiega Iori- un nucleo di circa 30 oggetti legati alla vicenda del Messia dell’Amiata che furono esposti nel 1911 e da allora mai più messi in mostra. Crediamo in esposizioni che abbiano come criterio la valorizzazione scientifica, oltre che la fruizione di massa e dunque questa operazione che stiamo facendo va proprio in questa direzione. Il nostro museo ha scelto come giorno dell’inaugurazione il 16 febbraio che è il giorno in cui Simone Cristicchi debutta a Roma col suo spettacolo teatrale e così le nostre iniziative diventano le componenti di un’operazione culturale a tutto tondo. Siamo molto emozionati di questa mostra e del complesso dell’iniziativa che andiamo a mettere in campo. Fra l’altro i tempi sono abbastanza stretti e vogliamo realizzare una manifestazione suggestiva e scientifica. Sabato scorso, durante la nostra visita ad Arcidosso- chiude- siamo saliti anche a Monte Labro. Abbiamo visitato la grotta e la torre e tutti i resti che costellano il sito. Un’esperienza affascinante. Credo proprio che la mostra renderà onore a questo personaggio storico e ai luoghi dove avvennero i fatti”.