Protagonisti assoluti della consulta annuale delle sezioni soci Coop, svoltasi il 26 novembre 2016 presso l’auditorium di Santa Fiora, sono stati il territorio e la legalità: il territorio sotto il profilo socio-economico e la legalità intesa come rispetto delle regole sociali e ambientali.
La giornata, magistralmente diretta da Miriam Magnani e Sara Ginanneschi, è stata aperta dal Presidente di Coop unione amiatina Fabrizio Banchi, che ha sottolineato come l’anno passato sia stato estremamente difficile, affrontato al meglio grazie alla partecipazione attiva di tutti i dipendenti e i soci Coop. “Il nostro impegno nel territorio si concretizza anche attraverso collaborazione con le Scuole, con le amministrazioni comunali, i fornitori locali, le associazioni di volontariato e i soci, descritti come il vero anello di congiunzione tra territorio e cooperativa”.
Maria Cristina Renai, coordinatrice delle attività sociali, ha evidenziato la duplice natura del territorio Amiatino. Un territorio bellissimo dove però il futuro delle persone arriva fino a un certo punto e poi si ferma. Un territorio dal quale tanti giovani sono costretti ad andarsene per mancanza di possibilità. Un territorio dalle potenzialità enormi ma dalle scarse possibilità. “Solo tramite la collaborazione e la cooperazione” – ha spiegato Cristina – “sarà possibile rivalorizzare a pieno il nostro territorio”. Risultati estremamente positivi sono giunti dai laboratori di socialità, frutto di un progetto nato circa un anno fa con lo scopo di creare solidarietà e cooperazione.
I presidenti dei Comitati sezioni soci Coop presenti nelle tre province di Grosseto, Siena e Viterbo, hanno parlato dei risultati prodotti dai laboratori di socialità. Sono stati un momento di socialità, di condivisione e di divertimento che tra l’altro ha prodotto tanti bellissimi lavori che a loro volta hanno prodotto solidarietà
attraverso la collaborazione con le ONLUS dei propri territori di riferimento.
Successivamente sono stati proprio i fornitori locali, nelle persone di Corrado Corsini (Biscotti Corsini), Simone Sargentoni (Caseificio Il Fiorino), Roberto Rappuoli (Birrificio San Quirico) e Luigi Poscia (Azienda Agricola Santa Lucia), a descrivere il loro rapporto con il territorio, il legame fortissimo e le motivazioni della scelta non solo di rimanere ma anche di investirci risorse ed energie. Nel colloquio, condotto da Sara e Miriam, i fornitori hanno raccontato la loro esperienza, descritto il legame tra le loro aziende e il territorio che le ospita. Hanno anche sottolineato i problemi logistici creati dal territorio stesso e dalle sue strade e come l’operare in un territorio come il nostro, grazie ai suoi frutti, permetta il raggiungimento di una qualità difficilmente ritrovabile altrove.
Dopo un intermezzo musicale eseguito dai “Leggera Elettric Folk Band”, che hanno allietato l’intera giornata, sono proseguiti gli interventi con Silvia Guerrero di Slow Food, che sull’Amiata da dieci anni, con tendenza inversa a molte aziende, ha deciso di insediarsi in una realtà più piccola come la nostra, preferendola alla grande città. Dare spazio e giusta importanza alle eccellenze locali è da sempre uno dei principi perpetuati dall’associazione, così come la qualità e il consumo consapevole. La provenienza e il processo produttivo degli alimenti sono caratteristiche presenti da sempre sui prodotti Slow Food.
Antonio Napoli, rappresentate di “Libera Terra”, associazione contro le mafie, ha esposto la sua storia, un racconto della lotta quotidiana per riappropriarsi della propria terra, strappata via dalla mafia. “Il riutilizzo dei terreni confiscati alla mafia è uno degli obiettivi più gratificanti, un sogno che si è realizzato” – ha affermato Antonio – “I contadini delle zone limitrofe non credevano ai loro occhi quando ci vedevano lavorare nei terreni una volta della mafia. Capito il nostro intento, in molti ci aiutavano, ma ancora tanto c’è da fare”. Le cosiddette “agro-mafie” attraverso il fenomeno del caporalato, sfruttano immigrati africani sottopagati per lavorare nei campi. Riappropriarsi della propria terra sottraendola alla mafia è la lotta che Libera Terra sta portando avanti ormai da oltre dieci anni.
Nel pomeriggio Lucio Cavazzoni, Presidente di Alce Nero, ha sottolineato l’importanza della qualità del cibo, della sua provenienza e delle fasi operativi che portano alla sua costituzione. “Per far ripartire un’economia” – ha ribadito Cavazzoni – “si deve necessariamente ripartire dal territorio con una risposta sociale, economica e ambientale”. Stefano Bassi, Presidente A.N.C.C., ha sottolineato come Coop in questi anni abbia svolto un ruolo fondamentale per il territorio, specialmente in un periodo di crisi, perpetrando la lotta agli sprechi alimentari e al lavoro nero in agricoltura. Il Presidente Coop Italia Marco Pedroni ha sottolineato l’importanza di stare nel territorio cercando però di rilanciarlo, di reinventarsi per rimanere al passo con le esigenze dei consumatori, soprattutto piccoli e medi, capacità che fin qui la Coop ha dimostrato di avere. “La Coop deve saper comprendere i bisogni del territorio, migliorare le promozioni rivolte al pubblico elaborando strategie innovative, ed è per questo che dal secondo semestre del 2016 è arrivato negli scaffali dei nostri supermercati il nuovo prodotto a marchio Coop, molto bello e molto buono, che ci consentirà di reinventarci restando un passo avanti agli altri”.