Nasce HeartAmiata: già raccolte 500 firme per esprimere il dissenso e chiedere trasparenza sullo sviluppo geotermico

amiata-da-sant'angelo-con-ulivi-1Inviate al Presidente della Regione Giani, agli Assessori della Giunta Regionale e al Garante dell’Informazione, oltre 500 firme per esprimere il dissenso sul progetto di sviluppo geotermico sull’Amiata e la richiesta di trasparenza nel processo decisionale. La raccolta firme proseguirà anche nei prossimi giorni.
Si allarga e si compatta il movimento di protesta di cittadini, imprenditori e associazioni che si erano dati appuntamento al Potentino il 25 gennaio scorso. Un vero coordinamento che abbraccia l’Amiata, la Val d’Orcia e la Maremma e che ha dato vita al gruppo HeartAmiata. Sì, perché di questo si parla: di trasformare questo straordinario territorio in un polo estrattivo minerario. La preoccupazione è alta per il notevole incremento delle centrali geotermiche previste e degli impatti che avranno sull’intero ecosistema, sull’acquifero, sulla salute. Si contestano i piani portati avanti dal Presidente della Regione Giani senza coinvolgimento alcuno della cittadinanza e che prevedono il rinnovo delle concessioni ad Enel per venti anni, le trattative con i Sindaci sempre più abbagliati da compensazioni ambientali e non garanti della tutela della salute e dei territori. Con le oltre 500 firme inviate al Presidente Giani e agli Assessori regionali i firmatari chiedono di non procedere al rinnovo delle concessioni geotermiche fino a quando non saranno garantite trasparenza, consultazioni pubbliche effettive e valutazioni ambientali indipendenti e condivise con le comunità locali. La Convenzione di Aahrus (ratificata in Italia nel marzo 2001) obbliga le autorità a coinvolgere il pubblico su progetti con significativi impatti ambientali prima che essi vengano approvati. È fondamentale, afferma il movimento, dare inizio ad una campagna di informazione partendo dal basso, dalle piazze, riportare l’attenzione della gente su ciò che sta accadendo nel suo territorio, che è la sua casa. Gli organi di stampa, i media non fanno che propagandare l’attività estrattiva geotermica a fini elettrici come rinnovabile, pulita, sicura. Sul monte Amiata non è così. Lo diciamo ormai da anni: si fanno largo mega progetti che hanno poco a che vedere con la transizione ecologica che comportano una aggressione al territorio di tale entità da comportarne una trasformazione irreversibile. Ed i cittadini, le aziende che investono il proprio futuro in questo territorio e che assistono al depauperamento del patrimonio immobiliare non hanno nemmeno il diritto di essere informati? Non è così Presidente Giani! Non sta forse violando i principi della democrazia? Il prossimo appuntamento sarà sabato primo febbraio ad Abbadia San Salvatore, ore 15.00, presso la sala della Società Macchia Faggeta, per informare su cosa sta accadendo. Invitati i cittadini, imprenditori, Sindaci, Amministratori in un confronto trasparente sul futuro del monte Amiata.

Cinzia Mammolotti
Coordinamento Movimenti dell’Amiata, della Val d’Orcia e della Maremma

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