In molti per contestare i piani del Presidente Giani e l’incremento di centrali geotermiche sull’Amiata

paesaggio amiata8Vecchi attivisti e giovani militanti, cittadini comuni e imprenditori residenti nelle terre dell’Amiata, della Val d’Orcia e dell’alta Maremma si sono dati appuntamento numerosi nel fine settimana al Castello di Potentino (Seggiano), per riflettere sul disegno del Presidente della Regione Eugenio Giani di potenziare lo sviluppo geotermico nei territori del sud della Toscana e per assumere iniziative. La trattativa tra la Regione e Enel Green Power per il rinnovo delle concessioni geotermiche, in scadenza il 31 dicembre 2026, si sta avviando verso la fase conclusiva e i territori coinvolti sono allarmati per le scelte che si prospettano calate dall’alto, non partecipate, né condivise. I numerosi interventi hanno sviscerato le problematiche da anni note e che attengono prevalentemente al tema della “non-rinnovabilità” di tale fonte energetica e alle ricadute negative della produzione di energia geotermica sull’ambiente naturale, sulla salute della popolazione esposta, su certe attività economiche, come il turismo, per non parlare delle nuove esigenze di produrre, scambiare e utilizzare energia su scala locale mediante comunità energetiche rinnovabili. Il dibattito vivace e fruttuoso ha fatto emergere alcune significative idee di azione da mettere in atto in vari ambiti, a cominciare dalla denuncia delle inadempienze della Regione Toscana, come per esempio l’attesa redazione del bilancio idrico del Monte Amiata, “il più importante acquifero della Regione Toscana utilizzato a scopo idropotabile”, avviato nel primo decennio 2000 e mai concluso. E ha individuato per il futuro dell’Amiata la creazione di un Parco Nazionale (eccezionale biodiversità di organismi viventi!), come già ipotizzato dal fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo Franco Tassi. Profonda preoccupazione anche per le modalità con cui la Regione sta gestendo il progetto di sviluppo geotermico sull’Amiata, mediante trattativa con Enel Green Power sul rinnovo delle concessioni senza gara. Nessuna trasparenza, limitato coinvolgimento delle comunità locali e delle amministrazioni interessate, massima riservatezza su decisioni che potrebbero avere conseguenze sul tessuto economico e sociale del territorio, dove insistono molte prestigiose tenute e aziende agricole, vitivinicole e dell’accoglienza. Tanto che decidono di appellarsi alla convenzione di Aahrus (2001), che “obbliga le autorità a garantire trasparenza e partecipazione pubblica e accesso ai procedimenti amministrativi e alla giustizia in materia ambientale”. A riguardo è iniziata una raccolta di firme di imprenditori, cittadini, aziende del territorio da inviare al Presidente Giani, agli Assessori e al Garante della Partecipazione in cui si esprime il dissenso sul progetto di sviluppo geotermico sull’Amiata insieme alla richiesta di trasparenza sul processo decisionale.

Cinzia Mammolotti
Coordinamento Amiata, Val d’Orcia e Maremma.

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