Svelate devozioni: in mostra il lavoro delle monache di clausura di Santa Fiora

Nel 1990 il Convento delle Clarisse di Santa Fiora veniva abbandonato dalle suore cappuccine.
In occasione del ventunesimo anniversario dall’istituzione del Santuario del Santissimo Crocifisso, in via delle Monache 24, è stata inaugurata l’11 ottobre la mostra Svelate devozioni che raccoglie piccoli oggetti realizzati con amore e maestria dalle monache di clausura nella stanza del lavoro dell’opificio delle clarisse. Le opere esposte sono state gentilmente donate dalle famiglie santafioresi che hanno conservato con devozione questi manufatti, tramandati da nonne e mamme, e che hanno risposto con entusiasmo e sollecitudine all’appello di don Gino, sacerdote amato e sempre attento a far conoscere la religiosità del nostro territorio. Portare alla luce questi preziosi manufatti non è stata solo un’azione doverosa o dettata dalla nostalgia, ma un modo per aprire la ricerca locale ad altri percorsi.

Ogni ordine religioso ha sempre considerato l’ozio un grande nemico dell’anima, infatti ogni regola indicava il lavoro come obbligo fondamentale, oltre alla preghiera. Anche le suore rispettavano con devozione questo precetto ed erano solite dedicarsi a lavori manuali necessari alla vita comune, ma anche alla produzione di oggetti liturgici o alla realizzazione di icone. Le consorelle lavoravano tutte assieme, accompagnando il lavoro con letture spirituali: non la dispersione in mormorazioni, ma la concentrazione da parte di tutte le sorelle in devoto raccoglimento.

Le piccole opere che ho avuto modo di esaminare hanno evidenziato la capacità tecnica, oltre che artistica, di abili suore, in particolare di una molto portata che, a mio parere, doveva essere attiva agli inizi del Novecento, e che ha contribuito con il suo lavoro alla realizzazione di opere pregevoli.

Le monache non potevano naturalmente firmare i loro lavori, ma la ripetizione di motivi e soggetti, e la presenza di una data, 1905, all’interno di una piccola teca con un Gesù Bambino in ceroplastica, mi hanno portato a individuare altre opere realizzate dalla stessa mano esperta ed esposte in mostra.

Le cappuccine realizzavano anche dei brevi, manufatti molto diffusi fino a qualche decennio fa. Si portavano appesi al collo con un cordoncino benedetto, realizzato ad uncinetto a maglia catenella. I brevi potevano contenere cenere di palma, cera del cero pasquale, raschiatura di intonaco di muri o di nicchie dove si trovavano le immagini miracolose del SS. Crocifisso o della Madonna delle Grazie, detta dell’Ansidei. Ho avuto modo di esaminarne alcuni regalati in occasione di nascite e battesimi, particolarmente curati, realizzati ad ago, arricchiti di nastri e perline.

Nella mostra Svelate devozioni si possono ammirare molti brevi di piccole dimensioni, ma anche statuette e figurine in cera, immaginette di carta decorate rappresentanti scene di devozione. Sono presenti anche riproduzioni più recenti risalenti agli anni Settanta.

L’idea di allestire questa mostra nasce da un lavoro realizzato da me ormai venticinque anni fa al tempo della Consulta Cultura e con l’allora patrocinio del Comune di Santa Fiora. Svelate devozioni è visitabile ancora per diversi mesi con la speranza, in futuro, di poter allargare e approfondire la ricerca e lo studio di queste tradizioni.

Paola Bartolacci

 

svelate devozioni delle clarisse cappuccine

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